In Libano non c’è elettricità
La rete elettrica nazionale ha smesso di fornirla e potrebbero passare vari giorni prima che torni a farlo
Aggiornamento: domenica, dopo quasi 24 ore, la rete elettrica nazionale del Libano è stata in parte riattivata.
Sabato a mezzogiorno la rete elettrica nazionale del Libano ha smesso di fornire elettricità al paese e potrebbero passare vari giorni prima che torni a farlo. La mancanza di elettricità è dovuta alla chiusura delle due principali centrali del paese, Deir Ammar e Zahrani, che sono rimaste a corto di olio combustibile, il derivato del petrolio che le alimenta. Altre centrali avevano già smesso di funzionare nelle scorse settimane.
Da circa due anni il Libano sta attraversando una grave crisi economica a cui è legata, tra le altre cose, una grossa carenza di benzina e di combustibili in generale. La crisi energetica si è aggravata soprattutto da maggio, quando l’azienda turca di energia Karpowership ha chiuso la sua fornitura di elettricità al paese – a cui si doveva un quarto dell’energia erogata – perché da 18 mesi non veniva pagata. Il Libano ha accumulato più di 80 milioni di euro di debiti nei suoi confronti.
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Anche da prima che Karpowership smettesse di fornire elettricità in Libano, molte persone facevano affidamento su generatori elettrici alimentati a gasolio, privati o gestiti all’interno di un sistema economico informale, perché la società elettrica nazionale, Électricité du Liban (EDL), faceva arrivare l’elettricità nelle case al massimo per otto ore al giorno. I generatori privati, che nel 2019 davano energia all’84 per cento delle case nelle ore di razionamento, non hanno però mai risolto il problema a causa della carenza di carburanti. Anche prima dell’interruzione di oggi, molte persone avevano a disposizione la corrente elettrica solo per due ore al giorno.
EDL ha detto che una spedizione di olio carburante dovrebbe arrivare sabato sera, ma bisognerà aspettare l’inizio della prossima settimana perché il combustibile arrivi nelle centrali.
Lo stato libanese ha talmente poche risorse che non riesce più a mantenere interamente calmierato il prezzo della benzina, come succedeva in passato. A ogni persona spetta una piccola quantità di benzina calmierata al giorno, col risultato che a ogni benzinaio si formano code lunghe chilometri.
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