La nuova giunta di Beppe Sala a Milano
Ci sono sei uomini e sei donne, e come vicesindaca è stata riconfermata Anna Scavuzzo
Il sindaco di Milano Beppe Sala, appena rieletto, ha annunciato oggi la composizione della sua nuova giunta. Ci sono in tutto 12 assessori, sei donne e sei uomini; dieci provengono dai partiti o dalla lista Sala, due sono tecnici. Solo tre facevano parte anche della giunta precedente.
Le tre persone riconfermate sono: la vicesindaca Anna Scavuzzo, che ha anche le deleghe all’Istruzione e ai Rapporti con il Consiglio comunale; Pierfrancesco Maran, il candidato che in Italia ha preso più preferenze alle scorse amministrative, che era assessore all’Urbanistica e ora sarà assessore alla Casa e Sviluppo del Piano Quartieri; e Marco Granelli, che passa da Mobilità e Ambiente alla Sicurezza, assessorato di cui già si era occupato durante l’amministrazione di Giuliano Pisapia. Sono tutti e tre esponenti del Partito Democratico.
Sono del PD anche Arianna Censi, assessora alla Mobilità, Gaia Romani, assessora ai Servizi civici e Lamberto Bertolé, ex presidente del Consiglio comunale, assessore al Welfare e Salute.
Sono invece membri della lista civica del sindaco Emmanuel Conte, assessore al Bilancio e Patrimonio immobiliare (in precedenza era presidente della Commissione Bilancio del Comune), e Martina Riva, assessora allo Sport, Turismo e Politiche giovanili. Riva e Romani sono le due più giovani componenti della giunta: la prima ha 28 anni, la seconda 25. Dalla lista dei Riformisti arriva Alessia Cappello di Italia Viva, assessora al Lavoro e sviluppo economico; dai Verdi Elena Grandi, assessora al Verde e all’Ambiente. Sala ha detto che darà a una delle assessore la delega alle Pari opportunità, ma non ha ancora deciso a chi.
I due tecnici sono Tommaso Sacchi, che fino a oggi era assessore alla Cultura a Firenze e anche a Milano ha avuto questo incarico, e Giancarlo Tancredi, già dirigente del comune, nominato assessore alla Rigenerazione urbana: Sala ha detto che con lui sarà ancora più sviluppato il modello di città «a 15 minuti», dove tutti i servizi essenziali come trasporti, scuole, negozi e parchi sono raggiungibili in un quarto d’ora a piedi o in bicicletta.