L’Australia chiuderà il centro di detenzione per richiedenti asilo sull’isola di Manus, in Papua Nuova Guinea
Mercoledì i governi di Australia e Papua Nuova Guinea hanno detto che il prossimo 31 dicembre verrà chiuso il centro di detenzione per richiedenti asilo che è gestito dal governo australiano sull’isola di Manus, nel nord-est della Papua Nuova Guinea. Il centro di detenzione è stato usato dall’Australia a partire dal 2012 grazie a un accordo con il governo del paese, che prevedeva di far risiedere sull’isola i migranti soccorsi in mare per dissuaderli dal cercare di raggiungere l’Australia: una pratica che era stata molto contestata a livello internazionale.
Il centro di Manus era stato molto criticato sia delle Nazioni Unite che da gruppi di attivisti, che ne avevano ripetutamente chiesto la chiusura per gli abusi che vi avevano avuto luogo e per le scarsissime condizioni igieniche in cui vivevano i migranti che vi alloggiavano. In passato il centro era già stato sgomberato, ma molti richiedenti asilo si erano rifiutati di andarsene perché sostenevano che le nuove strutture in cui sarebbero stati trasferiti non garantivano la loro sicurezza.
Le dure politiche sull’immigrazione dell’Australia, comunque, non cambieranno: pur avendo deciso di chiudere il centro, il governo australiano ha detto che i richiedenti asilo che si trovano nella struttura potranno spostarsi in un altro centro simile che si trova nell’isola di Nauru – la repubblica indipendente più piccola al mondo – o cercare di ottenere la cittadinanza in Papua Nuova Guinea.
– Leggi anche: La crisi nel centro di detenzione per richiedenti asilo di Manus