Ci sono un’attrice e un regista in orbita
Yulia Peresild e Klim Shipenko hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale, dove gireranno un lungometraggio su cui punta molto l'Agenzia spaziale russa
Nel primo pomeriggio di martedì, un’attrice e un regista russi hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove gireranno alcune scene di un film ambientato in parte in orbita intorno alla Terra. Documentari e film con ambientazioni spaziali non sono una novità, ma finora un lungometraggio di questo tipo non era mai stato realizzato nello Spazio. Con questa iniziativa Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, confida di rilanciare l’interesse verso le attività della Russia in orbita e attrarre nuovi fondi di cui ha bisogno per finanziare le proprie missioni.
L’attrice Yulia Peresild e il regista Klim Shipenko sono partiti con il cosmonauta russo Anton Shkaplerov alle 10:55 (ora italiana) dal cosmodromo di Bajkonur, nel Kazakistan centro-meridionale. Il lancio è avvenuto a bordo di una capsula spaziale Soyuz, lo storico sistema di trasporto spaziale sviluppato all’epoca dell’Unione Sovietica e ancora oggi tra i più affidabili al mondo.
La capsula spaziale ha poi seguito una traiettoria breve per raggiungere la ISS in circa tre ore, al posto dei classici trasferimenti che richiedono dalle 8 alle 22 ore, compiendo diversi giri intorno alla Terra prima di raggiungere il livello orbitale della Stazione per effettuare l’attracco.
Alle 14:22 la MS-19 ha attraccato alla ISS e i suoi occupanti hanno avviato le verifiche di sicurezza prima di aprire il portellone della capsula, che rende possibile l’accesso agli ambienti della Stazione Spaziale Internazionale. L’attracco è avvenuto in lieve ritardo a causa di un problema di comunicazione tra la Soyuz e il centro di controllo a Mosca, che ha reso necessaria l’adozione di una procedura manuale al posto di quella automatica per attraccare.
Prima della partenza, l’equipaggio aveva posato per le fotografie di rito davanti alla Soyuz e aveva salutato amici e parenti, una scena un poco diversa dal solito, considerato che di norma il viaggio verso la ISS viene intrapreso da cosmonaute e cosmonauti professionisti. Shipenko, il regista del film, ha mostrato alle fotocamere un copione dicendo scherzosamente di non essersi dimenticato di portarlo con sé.
I dettagli sul film sono per ora piuttosto scarni. Il suo titolo di produzione è La Sfida e racconta la storia di una chirurga, interpretata da Peresild, che accetta di partire per una missione spaziale di emergenza verso una stazione orbitale, sulla quale c’è un cosmonauta che necessità di cure mediche.
La parte del malato sarà recitata da Oleg Novickij, cosmonauta di lungo corso e che attualmente si trova sulla ISS nell’ambito della Expedition 65 insieme ad altri sei colleghi. Il film sarà girato sia negli ambienti della ISS sia in quelli della Soyuz. Stando alle informazioni fornite da Roscosmos, alcune scene dovrebbero essere già state girate nella fase di avvicinamento della capsula spaziale alla Stazione.
Yulia Peresild ha 37 anni e ha recitato in circa 70 film, alcuni dei quali hanno ottenuto un notevole successo in Russia. Nel 2015 aveva ricevuto critiche molto positive per il proprio ruolo nel film La battaglia di Sebastopoli che raccontava le vicende di Ljudmyla Mychajlivna Pavličenko, arruolata nell’Armata Rossa e tra i cecchini più mortali della Seconda guerra mondiale.
Peresild è stata scelta dopo una lunga selezione che aveva coinvolto 3mila candidate, valutate non solo per le loro capacità artistiche, ma anche per le loro condizioni di salute in vista di una permanenza di qualche giorno nello Spazio. Attrice e regista torneranno sulla Terra il prossimo 17 ottobre, insieme a Novickij, in orbita dallo scorso aprile.
I produttori della Sfida dicono che sarà il primo lungometraggio a comprendere tra i 35 e i 40 minuti di scene girate sulla ISS. Le riprese avverranno nella parte russa della Stazione, nella quale i cosmonauti trascorrono buona parte della loro permanenza a bordo. Non saranno le prime riprese a essere svolte in orbita, considerato che negli anni sono stati realizzati diversi documentari utilizzando video girati sulla ISS, seppure dagli astronauti e non da professionisti del cinema. Nel 2008, l’autore di videogiochi britannico Richard Garriott pagò circa 30 milioni di dollari per un posto su una Soyuz: durante la propria esperienza a bordo della ISS girò Apogee of Fear, un corto di fantascienza di 8 minuti.
La Russia sarà il primo paese a ospitare una produzione cinematografica vera e propria sulla Stazione, ma potrebbe non essere l’unico paese a farlo. Nel 2020 erano circolate notizie, poi confermate dall’allora amministratore della NASA, su un film con Tom Cruise che avrebbe compreso alcune scene girate direttamente sulla ISS. Il progetto sembra essere ancora in corso, ma non sono stati forniti molti altri dettagli. Roscosmos annunciò che avrebbe inviato un’attrice e un regista nello Spazio poco dopo la diffusione delle prime notizie sui piani statunitensi.
La Sfida è prodotto con la partecipazione di Roscosmos, dell’emittente televisiva pubblica russa Pervyj kanal e dallo studio di produzione russo Yellow, Black and White. Viene descritto come il primo vero tentativo di girare scene in assenza di peso in orbita, senza la necessità di ricorrere a particolari effetti speciali. Il film ha anche lo scopo di mostrare come le esplorazioni spaziali stiano diventando via via una cosa diversa rispetto alle classiche missioni organizzate dai governi, con maggiori possibilità di accesso per i privati.
Roscosmos confida inoltre di ricevere un po’ di pubblicità e di invogliare ingegneri, tecnici e ricercatori a cercare lavoro nel programma spaziale russo, stimolando inoltre l’arrivo di nuovi fondi in seguito alla progressiva riduzione degli investimenti nel settore da parte del governo.
Roscosmos basava una parte rilevante dei propri ricavi sulla vendita dei posti nelle Soyuz per il trasporto in orbita degli astronauti europei e statunitensi, sfruttando la mancanza di sistemi di lancio per gli equipaggi in seguito alla fine del programma spaziale statunitense degli Shuttle avvenuta nel 2011. Per quasi dieci anni, la NASA ha dovuto fare affidamento sulla Russia per portare i propri astronauti sulla ISS, e lo stesso hanno dovuto fare altre agenzie spaziali compresa quella europea (ESA).
Nel 2020 i lanci dagli Stati Uniti sono ripresi grazie alla compagnia spaziale privata SpaceX di Elon Musk, che ora trasporta regolarmente gli astronauti in orbita per conto della NASA, dell’ESA e di altre agenzie spaziali. La novità ha reso meno centrali le Soyuz russe nei viaggi verso la ISS e ha fatto perdere a Roscosmos importanti opportunità di ricavo. Di recente gli Stati Uniti hanno anche terminato l’acquisto di alcuni motori russi da utilizzare sui loro razzi, riducendo ulteriormente i ricavi per il programma spaziale russo.