Il risultato più sorprendente delle amministrative è la vittoria di Manfredi a Napoli
Il candidato del centrosinistra sostenuto dal M5S dovrebbe superare il 60% dei voti, quasi tre volte quelli del centrodestra
Le elezioni comunali di Napoli sono state stravinte dal candidato del centrosinistra Gaetano Manfredi: siamo più o meno a metà dello scrutinio ed è oltre il 63% dei voti. Manfredi, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, ha preso quasi tre volte i voti del candidato del centrodestra, il magistrato Catello Maresca, che è intorno al 22%. È il risultato probabilmente più sorprendente di queste elezioni amministrative, e uno dei più deludenti per il centrodestra assieme a quello di Milano (dove ha stravinto il sindaco uscente Beppe Sala).
Esclusi dal secondo turno ci sono Antonio Bassolino, già sindaco tra il 1993 e il 2000 con il centrosinistra e poi presidente della Campania nei dieci anni successivi, che dovrebbe essere intorno all’8%, e Alessandra Clemente, sostenuta da Potere al Popolo, con un previsto 5%. L’affluenza definitiva a Napoli è pari al 47,19 per cento, in calo rispetto alle amministrative del 2016 quando andò a votare il 54,12 per cento degli e delle aventi diritto, e superiore di un punto percentuale rispetto alle regionali del 2020, quando in città votò il 46,1 per cento.
Manfredi ha 57 anni, è nato a Ottaviano, un comune vicino a Napoli, si è laureato in Ingegneria nel 1988 e nell’università ha fatto carriera diventando prima rettore della Federico II e nel 2015 presidente della conferenza dei rettori delle università italiane. Alla fine del 2019 divenne ministro dell’Università e della Ricerca del secondo governo guidato da Giuseppe Conte, sostenuto dal Movimento 5 Stelle, dal Partito Democratico e da Liberi e Uguali. Per le amministrative, Manfredi è stato sostenuto da un’ampia coalizione di cui fanno parte, oltre a PD e M5S, anche “Azzurri – Napoli Viva”, lista organizzata da Stanislao Lanzotti, ex coordinatore di Forza Italia a Napoli.
Il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca ha commentato il risultato di Manfredi dicendo che si tratta di «un risultato straordinario» reso possibile dalla «concretezza, dalla serietà, dal rifiuto di ideologismi, dopo un decennio di nullità amministrativa. È la vittoria dell’impegno a una piena collaborazione fra comune e regione, nella prospettiva di un forte rilancio di Napoli sul piano del lavoro, dei servizi, della trasformazione urbana».
Maresca ha 49 anni, è sostituto procuratore generale di Napoli, e aveva lavorato presso la Direzione distrettuale antimafia della città, conducendo le indagini che avevano portato all’arresto di Michele Zagaria, boss dei Casalesi. Lo appoggiano Forza Italia, Fratelli d’Italia e altre sei liste, ma si è presentato al voto con una coalizione incompleta perché quattro liste, tra cui quella della Lega, erano state escluse.
Manfredi dovrà gestire una situazione economica disastrosa, per cui sarà difficilissimo conciliare gli attesi interventi per risolvere i vari problemi della città con la necessità di ridurre l’enorme indebitamento, aumentando le entrate fiscali (oggi largamente evase) o tagliando le spese. Durante la campagna elettorale Manfredi ha chiesto un’operazione di trasparenza sui conti del comune e ha detto che l’unico modo per affrontare le conseguenze del passato è favorire le condizioni per un intervento dello Stato, cioè per l’arrivo di un commissario. Manfredi ha poi sostenuto la necessità di cambiare il sistema di raccolta dei rifiuti, di aprire più asili nido, e di riqualificare Napoli Est, un’enorme ex area industriale nei quartieri di Barra, San Giovanni, Ponticelli, Gianturco e Poggioreale.
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