Primi bilanci e sorprese delle elezioni amministrative
Il centrosinistra è andato meglio del previsto un po' ovunque, il centrodestra ha deluso nelle grandi città eccetto Roma
Le proiezioni e i risultati parziali delle elezioni amministrative, che si sono tenute fra domenica e lunedì in centinaia di città italiane, hanno riservato alcune sorprese soprattutto nei capoluoghi di regione. In estrema sintesi: il centrosinistra ha superato quasi ovunque le aspettative, specialmente a Milano, Napoli e Torino, dove i candidati del centrodestra sono andati peggio del previsto (molto peggio, nel caso di Milano e Napoli). A Roma le cose sono andate come previsto dai sondaggi, e il centrodestra ha ottenuto uno dei suoi risultati più soddisfacenti, in attesa del ballottaggio con il centrosinistra, insieme alla vittoria alle regionali in Calabria. Il Movimento 5 Stelle invece ha perso nettamente nelle due grandi città che governava, Roma e Torino.
Il risultato più significativo è probabilmente la vittoria al primo turno del sindaco uscente di Milano, Beppe Sala, candidato col centrosinistra, e la sonora sconfitta del pediatra Luca Bernardo del centrodestra. Cinque anni fa Sala vinse al ballottaggio per circa 17mila voti, e ancora pochi mesi fa il centrodestra considerava Milano quantomeno contendibile: al momento invece Sala sembra aver raccolto quasi il doppio di Bernardo, la cui campagna elettorale è stata ricca di gaffe e inciampi. L’ultima proiezione di SWG dà Sala al 57 per cento e Bernardo al 31,5 per cento: un risultato inimmaginabile fino a qualche anno fa.
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A Roma invece il risultato è stato quello che da settimane avevano previsto i sondaggi: nessuno dei candidati ha vinto al primo turno, e al ballottaggio ci andranno Enrico Michetti del centrodestra, dato intorno al 30 per cento, e Roberto Gualtieri del centrosinistra, qualche punto indietro. Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle, è andata molto male ed è nettamente più indietro, intorno al 20 per cento: un pessimo risultato per una sindaca uscente. Carlo Calenda di Azione è andato come ci si aspettava: intorno al 20 per cento, quarto. Tra le città più importanti, quello di Roma è il risultato migliore per il centrodestra, anche se al ballottaggio le cose potrebbero ribaltarsi, a seconda di cosa decideranno di votare i sostenitori di Raggi e Calenda (le analisi suggeriscono che possano preferire Gualtieri).
A Napoli è arrivato invece il risultato più sorprendente: ci si aspettava un primo posto del candidato del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, l’ex ministro all’Università Gaetano Manfredi. Che però ha stravinto al primo turno ottenendo quasi il triplo dei voti rispetto al candidato del centrodestra Catello Maresca (che nei sondaggi era dato in svantaggio, ma non così in svantaggio).
Anche il risultato di Torino è stato diverso da quello previsto: dopo settimane in cui i sondaggi davano in vantaggio il candidato del centrodestra, l’imprenditore Paolo Damilano, i primi risultati danno avanti il candidato del centrosinistra, il capogruppo del PD in consiglio comunale Stefano Lo Russo. Entrambi sono dati intorno al 40 per cento e andranno al ballottaggio. Il M5S della sindaca uscente, Chiara Appendino, è dato invece sotto al 10 per cento: un dato assai negativo ma largamente atteso.
Anche a Trieste il risultato è un po’ diverso da come ci si aspettava: si prevedeva una vittoria al primo turno del sindaco uscente Roberto Dipiazza, del centrodestra, ma a meno di grosse sorprese il candidato del centrosinistra Francesco Russo riuscirà ad andare al ballottaggio, seppure con un largo distacco: 46,8 per cento contro il 30 per cento. Al secondo turno però Russo potrebbe assorbire i voti di alcune liste civiche di sinistra.
Il risultato di Bologna invece era ampiamente atteso: l’assessore uscente Matteo Lepore, sostenuto dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle, è stato eletto al primo turno con una quota di voti superiore al 60 per cento.
In Calabria, le uniche elezioni regionali, il candidato del centrodestra Roberto Occhiuto ha vinto superando il 50%, quasi più del doppio della candidata del centrosinistra Amalia Bruni. Era previsto dai sondaggi, ma è comunque forse la miglior notizia della giornata per il centrodestra.
Nei prossimi giorni si parlerà molto anche del dato dell’affluenza: a livello nazionale è stata del 54,69 per cento, inferiore di qualche punto rispetto alla tornata del 2016 (quando fu del 61,58%). Nelle principali città è stato ancora inferiore alla media nazionale: a Napoli ha votato il 47,18 per cento, a Milano il 47,69 per cento, a Roma il 48,83 per cento.
Salvini ha già detto che occorre un’autocritica, «per me e per chiunque»: in generale bisognerà osservare come questi risultati incideranno sui delicati rapporti di forza con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il cui partito secondo i sondaggi sta diventando il più popolare nel centrodestra. Il primo ha espresso il candidato a Milano, andato molto male, mentre il candidato più prominente e vicino a Meloni era Michetti, il cui risultato è stato comunque tra i migliori per il centrodestra. In mezzo c’è anche Forza Italia, sempre più debole e quasi scomparsa nelle principali città.
Il Movimento 5 Stelle è andato generalmente male: a Roma l’esclusione molto probabile di Raggi dal ballottaggio è un risultato deludente per una sindaca uscente, per quanto previsto nei sondaggi, e anche nell’altra grande città precedentemente governata, Torino, il partito è andato male. Gli analisti indicano che il M5S è andato tendenzialmente meglio dove sosteneva il candidato del centrosinistra, Lepore a Bologna e Manfredi a Napoli.