Nicolas Sarkozy è stato condannato per finanziamenti elettorali illeciti
Per il cosiddetto “affaire Bygmalion”, dal nome della società che fece fatture false per finanziare la sua campagna elettorale nel 2012
L’ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy è stato condannato in primo grado per finanziamenti illeciti alla sua campagna presidenziale del 2012, quando tentò la rielezione ma venne sconfitto. Il processo in cui era imputato Sarkozy riguardava il cosiddetto “affaire Bygmalion”, dal nome di una società che secondo i giudici aveva emesso fatture false per finanziare illecitamente la sua campagna elettorale. Sarkozy è stato condannato a un anno di carcere, che potrà scontare ai domiciliari col braccialetto elettronico.
Pronunciando la sentenza, la giudice Caroline Viguier ha detto che Sarkozy era a conoscenza del fatto che ci fosse un limite legale ai finanziamenti elettorali, dato che «non era la sua prima campagna». La giudice ha confermato così la tesi dell’accusa, che aveva detto di non essere riuscita a trovare prove che Sarkozy fosse direttamente coinvolto nell’organizzazione dei finanziamenti illeciti, ma che doveva esserne a conoscenza, avendone beneficiato. La procura aveva chiesto un anno con sei mesi sospesi.
Al momento della pronuncia della sentenza, presso il tribunale di Parigi, Sarkozy non era presente. Assieme a lui sono state condannate altre 13 persone.
L’inchiesta era stata aperta nel giugno del 2014 per stabilire se l’UMP (l’ex partito di Sarkozy che ora si chiama Les Républicains) avesse finanziato in maniera illecita la campagna presidenziale di Sarkozy del 2012 attraverso una serie di false fatture del valore di circa 20 milioni di euro emesse dalla società Bygmalion, impresa che gestiva la comunicazione e la campagna presidenziale di Sarkozy.
Secondo i giudici, Bygmalion aveva emesso fatture false all’UMP con il pretesto di organizzare per il partito una serie di eventi, 44 in totale: in questo modo Sarkozy avrebbe usato per la campagna elettorale più di 42 milioni di euro, superando il limite di spesa previsto per le campagne presidenziali fissato a 22,5 milioni di euro.
Lo scorso marzo Sarkozy aveva ricevuto già una condanna di primo grado a 3 anni di carcere per corruzione e traffico d’influenze, di cui uno da scontare in carcere. Trattandosi di una condanna in primo grado, Sarkozy aveva fatto ricorso in appello contro la sentenza e la pena era stata sospesa. Nella storia della quinta Repubblica francese, cioè quella iniziata nel 1958 con la nuova costituzione e il sistema semipresidenziale, Sarkozy era diventato il secondo capo di stato a ricevere una condanna. Prima di lui era successo a Jacques Chirac – presidente dal 1995 al 2007 – nel 2011, ma per fatti riguardanti il periodo in cui era sindaco di Parigi.