È stato arrestato a Parigi lo zio di Saman Abbas
Danish Hasnain è accusato di essere stato l'autore materiale dell'omicidio della ragazza pachistana scomparsa lo scorso aprile
Mercoledì mattina è stato arrestato alla periferia di Parigi, in Francia, lo zio di Saman Abbas, la ragazza pachistana scomparsa da casa a fine aprile a Novellara, a poco più di venti chilometri da Reggio Emilia. Lo zio, che è anche lui pachistano e si chiama Danish Hasnain, è accusato di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. È stato fermato dalla polizia francese dopo essere stato rintracciato in collaborazione con i carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia.
Oltre a Hasnain ci sono altre quattro persone indagate con le stesse accuse: il padre, la madre e due cugini della ragazza. Uno dei cugini è stato arrestato in Francia, gli altri si trovano in Pakistan. Secondo i carabinieri, Abbas sarebbe stata uccisa proprio dallo zio, su ordine dei genitori e con la complicità dei due cugini.
Abbas sarebbe stata uccisa in seguito al suo rifiuto di accettare il matrimonio combinato con un 29enne residente in Pakistan. Nel dicembre del 2020 Saman aveva denunciato i genitori proprio per sottrarsi al matrimonio combinato. Da allora era stata ospitata in una casa famiglia nel bolognese, che poi però aveva lasciato (era maggiorenne, poteva abbandonare la struttura liberamente) per passare nove giorni a Roma con il fidanzato, Saqib Ayub, un ragazzo anche lui di origine pachistana che aveva conosciuto tramite il social network TikTok.
Poi, lo scorso aprile, era tornata a casa, a Novellara, convinta dalla madre che le aveva promesso di ridarle i documenti che la famiglia le aveva sottratto. Quando il 5 maggio i carabinieri erano andati a casa degli Abbas per concordare una nuova sistemazione per la ragazza, non avevano però trovato nessuno: tutta la famiglia era partita tranne il fratello piccolo di Saman, affidato a conoscenti.
Secondo i carabinieri che indagano sulla scomparsa, Abbas sarebbe stata uccisa e sepolta nei campi dell’azienda agricola dove lavorava il padre e viveva tutta la famiglia. Per quasi quattro mesi si è scavato in tutte le serre, si è cercato nei boschi vicini e sono stati controllati tutti i canali. Sono stati utilizzati droni, elettromagnetometri (strumenti che individuano eventuali anomalie nel terreno) e cani bloodhound (i cosiddetti “cani molecolari”, che memorizzano l’odore di una persona annusando un oggetto, un indumento). Il corpo di Saman però non è stato trovato: secondo gli investigatori, il terreno, di natura argillosa, non favorirebbe le ricerche, che sono state sospese a luglio.