La spaccatura nella Lega sul Green Pass, secondo un’eurodeputata che ha lasciato il partito
Francesca Donato, diventata molto visibile per il suo scetticismo sui vaccini, ha accusato Giorgetti di aver scavalcato Salvini
Francesca Donato, una eurodeputata della Lega che da settimane è diventata particolarmente visibile per una campagna contro i vaccini e il Green Pass portata avanti in varie trasmissioni televisive, ha lasciato il partito in disaccordo con la decisione della dirigenza di sostenere l’estensione del Green Pass a tutti i luoghi di lavoro.
L’uscita dalla Lega di Donato racconta una spaccatura nel partito rilevata da tempo dai cronisti politici, animata dall’ala più radicale, scettica sull’utilità dei vaccini e allarmata per i loro rarissimi effetti collaterali, che promuove teorie controverse – talvolta proprio false – riguardo alle cure disponibili contro la COVID-19. Donato per esempio ha recentemente sostenuto l’efficacia di «vitamine e integratori», indicandole come alternative da sperimentare per non limitarsi ai vaccini e alle misure di distanziamento.
Dalla scorsa settimana questa componente, guidata tra gli altri anche dal deputato Claudio Borghi, è coinvolta in uno scontro più o meno esplicito con la dirigenza del partito, che ha sostenuto il governo Draghi nell’inasprimento delle misure che limitano le attività sociali ai possessori del Green Pass (e quindi obbligando i non vaccinati a ricorrere a frequenti tamponi).
A rappresentare questa parte più governista, che include i presidenti di Regione leghisti, c’è prima di tutto il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Donato, in un’intervista a Repubblica, ha addirittura suggerito che Giorgetti abbia in un certo senso scavalcato il segretario Matteo Salvini, ormai passato in minoranza «almeno all’interno della segreteria del partito».
Il segretario si trova in una posizione delicata. Rappresenta un partito con diverse anime, ma c’è una prevalenza della linea dei presidenti di Regione e dei ministri, capeggiati da Giorgetti, a favore delle scelte del governo Draghi. Il segretario ha cercato di dare forza a quanti come me giudicano che le decisioni sul Green Pass siano sproporzionate e inadeguate. Salvini ha dovuto mediare, ma a un certo punto si è fermato, non giudico il suo lavoro.
Alla domanda riguardo alle ipotesi dei giornali secondo cui sia in corso una “scalata interna” al partito, Donato ha risposto che «l’impressione che hanno molti commentatori ha un fondamento». «C’è un forte dissenso interno» ha concluso, «laddove non sarà composto, non potrà che emergere: potrà verificarsi pure una scissione».