L’azienda che sta facendo crollare le borse
Il conglomerato immobiliare cinese Evergrande è pieno di debiti, e il suo fallimento potrebbe avere gravi conseguenze sull'economia
Negli ultimi giorni i problemi finanziari di Evergrande, un enorme conglomerato cinese che si occupa di sviluppo immobiliare, hanno generato dubbi sulla tenuta del settore immobiliare in Cina, e sono stati la causa principale – anche se non l’unica – di un grosso calo delle borse avvenuto un po’ in tutto il mondo. Lunedì il listino americano S&P 500 ha perso l’1,7 per cento, il maggior calo da maggio, mentre Milano ha perso il 2,5. Hanno chiuso in forte calo praticamente tutte le altre borse asiatiche ed europee.
Evergrande è in questo momento la società di sviluppo immobiliare più indebitata al mondo. Dopo essere stata protagonista della grande crescita economica cinese, è entrata in crisi negli ultimi anni, a causa del rallentamento del mercato immobiliare in Cina e delle regolamentazioni più stringenti imposte di recente dal governo per il settore. La dirigenza di Evergrande, inoltre, nel corso degli anni si era lanciata in affari molto rischiosi come progetti di sviluppo azzardati e aveva fatto investimenti pesanti anche in altri settori, dal calcio alle automobili elettriche all’industria agroalimentare.
Attualmente, si stima che Evergrande abbia 300 miliardi di dollari di debiti (circa 255 miliardi di euro), e che sia seriamente a rischio di fallire: giovedì dovrebbe pagare più di 80 milioni di dollari di interessi per uno dei suoi bond, e molto probabilmente non ha i soldi per farlo. Se Evergrande non paga, sarà costretta a dichiarare default. Lunedì il valore delle azioni dell’azienda nella borsa di Hong Kong è calato del 10 per cento circa.
Il fallimento di Evergrande, però, potrebbe provocare gravi conseguenze, in Cina e non solo. L’azienda, nel corso degli anni, ha accumulato centinaia di miliardi di dollari di debiti da banche, privati e istituzioni pubbliche, che rischiano di non vedersi restituiti i soldi, cosa che potrebbe creare un effetto a catena di ulteriori crisi ed eventualmente ulteriori fallimenti.
C’è inoltre un numero imprecisato di privati e aziende che hanno già pagato per abitazioni e uffici costruiti da Evergrande e che rischiano di vedere il loro progetto non terminato (Evergrande chiedeva sempre pagamenti completi e in anticipo).
La settimana scorsa, nella sede di Evergrande a Shenzhen, nel sud della Cina, c’è stata una protesta di alcune centinaia di persone – evento raro in Cina, dove le manifestazioni sono spesso vietate e represse.
Un altro fattore che preoccupa gli investitori internazionali in caso di fallimento di Evergrande riguarda l’atteggiamento del governo cinese, che storicamente ha sempre protetto e aiutato le aziende di valore strategico che si trovavano in difficoltà finanziaria: nel corso degli anni, questa garanzia implicita del governo è stata fondamentale per aziende come Evergrande, che hanno potuto fare investimenti azzardati (e, come in questo caso, troppo rischiosi) con meno timori per le conseguenze.
Di recente, però, il presidente cinese Xi Jinping ha avviato una grande operazione di cambiamento del modello di sviluppo economico cinese, che tra le altre cose ha interessato proprio il settore immobiliare, fragile e pieno di debiti. Per la prima volta, non è escluso che il governo lascerà fallire un’azienda strategica come Evergrande. Il timore dei mercati è che se succederà con un conglomerato così grande, a quel punto il governo cinese potrà fare lo stesso con tutte le altre aziende di sviluppo immobiliare fortemente indebitate che ci sono in Cina, con conseguenze ulteriori per il settore e per l’economia cinese.
Per questo, temendo che ci saranno nuove turbolenze – anche se il governo cinese non ha ancora detto cosa intende fare con Evergrande – negli ultimi giorni gli investitori hanno venduto i loro asset più rischiosi, come per esempio il bitcoin, per concentrarsi su altri considerati più stabili e sicuri.
Non tutti gli analisti sono convinti che il fallimento di Evergrande provocherà i grossi problemi temuti dai mercati: secondo la società di analisi S&P Global Ratings, per esempio, la possibilità che si crei un «rischio sistemico per l’economia» è piuttosto bassa. In generale, il settore immobiliare in Cina è estremamente fragile, e il fatto che il governo stia cercando di riformarlo è considerato come uno sviluppo positivo. Il problema è che in alcuni casi, come quello di Evergrande, il governo deve trovare un equilibrio tra riforme e stabilità.
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