Oggi iniziano le somministrazioni della terza dose
A poter ricevere un'ulteriore iniezione del vaccino contro il coronavirus sono per ora le persone immunodepresse
Da lunedì in Italia cominciano le somministrazioni della terza dose di vaccino contro il coronavirus alle persone coinvolte: i primi a riceverla saranno i soggetti “fragili”, ossia le persone immunodepresse – cioè con un sistema immunitario meno efficiente – come ad esempio chi ha subìto il trapianto di un organo o i malati di tumore. In una circolare del 13 settembre il ministero della Salute aveva spiegato che queste persone hanno mostrato nella fase di test «un significativo beneficio, in termini di risposta immunitaria, a seguito della somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino».
Le persone che potranno ricevere la terza dose, definita anche «addizionale», verranno chiamate direttamente dalle Regioni nei prossimi giorni o potranno presentarsi spontaneamente presso i centri vaccinali per riceverla. Si potrà ricevere dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose, e potranno essere somministrate come dosi addizionali quelle dei due vaccini mRNA autorizzati in Italia, Pfizer-BioNTech per le persone che abbiano almeno 12 anni e Moderna per quelle di almeno 18 anni.
Il ministero elenca 10 condizioni in base a cui potrà si può ricevere la terza dose: 1) trapianto di organo in terapia immunosoppressiva, 2) trapianto di cellule staminali ematopoietiche, 3) attesa di trapianto d’organo, 4) terapie a base di cellule T, 5) patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure, 6) immunodeficienze primitive, 7) immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico, 8) dialisi e insufficienza renale cronica grave, 9) pregressa splenectomia, 10) AIDS.
Da alcune settimane diversi paesi hanno deciso di offrire la terza dose di vaccino a causa della circolazione dalla variante delta, più contagiosa delle altre. Israele era stato il primo paese a offrirla alle persone più fragili e agli anziani, e da alcuni giorni ha deciso di estendere la possibilità di somministrazione anche a tutti quelli che hanno più di 12 anni. La terza dose di vaccino per i soggetti “fragili” è stata autorizzata anche in Germania, Francia e Stati Uniti.
È diversa, invece, la situazione per quanto riguarda la somministrazione della terza dose anche a chi non ha subìto trapianti di organi o non è immunodepresso. Il 2 settembre l’Agenzia europea del farmaco (EMA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) avevano pubblicato un rapporto in cui sostenevano che sulla base delle prove attuali «non è urgente la somministrazione di dosi di richiamo dei vaccini» alle persone già completamente vaccinate. Ciononostante il 6 settembre l’EMA aveva detto di aver avviato l’esame della richiesta da parte di Pfizer-BioNTech per autorizzare la somministrazione di una terza dose del vaccino nelle persone dai 16 anni in su.
Nella circolare del 13 settembre il ministero della Salute dice che una terza dose di richiamo, definita “booster”, potrà essere somministrata dopo almeno sei mesi dall’ultima dose, al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, «in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale». Il ministero specifica che al momento resta prioritaria la somministrazione della dose “addizionale” nei soggetti trapiantati e immunodepressi e che la strategia della somministrazione di una dose “booster” sarà definita più avanti tenendo conto delle evidenze scientifiche e dell’evoluzione dello scenario epidemiologico.
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