Da novembre si potrà tornare a viaggiare negli Stati Uniti
Il governo americano ha allentato le restrizioni imposte 18 mesi fa: potranno entrare nel paese tutti i vaccinati
Lunedì l’amministrazione statunitense di Joe Biden ha annunciato che a partire da novembre tutte le persone che siano state vaccinate contro il coronavirus potranno viaggiare liberamente verso gli Stati Uniti. La decisione era molto attesa perché mette fine a un divieto che era stato introdotto 18 mesi fa dall’allora presidente Donald Trump e che era stato mantenuto anche durante l’amministrazione di Biden, seppur con qualche concessione nel tempo.
«Abbiamo sviluppato un nuovo sistema per i viaggi aerei internazionali che migliora la sicurezza degli americani», ha detto lunedì Jeff Zients, il funzionario della Casa Bianca che si occupa delle politiche legate alla pandemia. Per entrare in territorio americano, bisognerà comunque aver completato il ciclo vaccinale e presentare il risultato negativo di un test fatto entro i tre giorni precedenti l’arrivo. Le nuove regole inoltre valgono soltanto per i viaggi aerei, non quelli via terra.
Non è ancora chiaro inoltre quando il divieto sarà rimosso precisamente: Zients ha parlato di «inizio novembre», ma non ha citato una data specifica.
Il 18 marzo del 2020 Trump aveva deciso la sospensione di qualsiasi viaggio negli Stati Uniti considerato non essenziale o urgente di persone provenienti dai paesi dell’area Schengen, tra cui anche l’Italia, oltre che da Regno Unito, Brasile e Sudafrica: in sostanza, tutti i turisti o i possessori di visto che nei 14 giorni precedenti al loro ingresso in territorio statunitense erano stati in un paese considerato a rischio. Le misure non riguardavano i cittadini statunitensi e le persone in possesso della Green Card – che dallo scorso maggio possono venire in Italia per turismo – ma coinvolgevano molti cittadini europei che avevano un visto di lavoro negli Stati Uniti, e questo aveva creato loro tantissimi problemi.
All’inizio del 2021 era stata prevista un’eccezione per i viaggi riconducibili a motivi considerati «di interesse nazionale» (conosciuta con l’acronimo NIE – National Interest Exemption), perché legati a persone che lavorano in particolari settori, come quello finanziario, quello energetico e quello della difesa. Le richieste relative alle cosiddette NIE, tuttavia, dovevano essere esaminate dai funzionari dei consolati e per questa ragione a detta di diversi critici comportavano lungaggini e rallentamenti.
L’amministrazione Biden ha anche inasprito i controlli per gli americani non vaccinati che si trovano all’estero e che vogliono rientrare negli Stati Uniti: dovranno essere testati sia prima sia dopo il loro arrivo, e sarà istituito un sistema di contact tracing per controllare i loro sintomi nei giorni successivi all’arrivo.
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