La Francia ha richiamato i propri ambasciatori da Stati Uniti e Australia per via dell’esclusione dal patto anti-Cina
La Francia ha richiamato i propri ambasciatori da Stati Uniti e Australia per via dell’esclusione da un nuovo patto militare per il contenimento della Cina nella regione del Pacifico. È la prima volta nella storia che la Francia prende una decisione del genere nei confronti degli Stati Uniti, storicamente uno dei suoi principali alleati.
La ragione immediata della delusione della Francia è anzitutto economica: il patto militare appena annunciato doterà l’Australia di una flotta di sottomarini a propulsione nucleare per consentirle di operare nella regione dell’Indo-Pacifico, un’ampia e strategica area che va dalle coste orientali dell’Africa fino alle isole del Pacifico. Il problema è che al contempo l’Australia ha rescisso unilateralmente un contratto di fornitura di sottomarini tradizionali proprio con la Francia dal valore di 66 miliardi di dollari (circa 56 miliardi di euro).
Dopo avere definito il patto militare «una pugnalata alle spalle», il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha fatto sapere che la decisione di richiamare gli ambasciatori è stata presa dal presidente Emmanuel Macron per via della «eccezionale gravità dell’annuncio fatto il 15 settembre da parte di Stati Uniti e Australia».