In Irlanda del Nord due persone sono state incriminate per l’omicidio della giornalista Lyra McKee, avvenuto nel 2019
In Irlanda del Nord due uomini sono stati incriminati per l’omicidio della giornalista Lyra McKee, avvenuto il 18 aprile del 2019. McKee, che aveva 29 anni, era stata uccisa da colpi d’arma da fuoco a Londonderry (la città al confine con la Repubblica di Irlanda conosciuta anche come Derry) durante alcuni scontri tra nazionalisti nordirlandesi e polizia: si trovava in piedi vicino a un veicolo della polizia quando fu raggiunta da uno sparo alla testa.
Nei giorni scorsi la polizia nordirlandese aveva arrestato quattro persone in relazione all’omicidio di McKee: solo due di queste – un uomo di 21 anni e uno di 33 – sono state poi incriminate. Un terzo uomo è stato incriminato solo per aver partecipato agli scontri e per aver lanciato bottiglie molotov; il quarto è stato invece liberato.
Pochi giorni dopo la sua morte, New IRA – il gruppo di dissidenti repubblicani che si ispira all’IRA, l’organizzazione armata oggi non più in attività che lottava per l’indipendenza irlandese – aveva ammesso che era stato uno dei suoi affiliati a uccidere McKee. Il gruppo aveva chiesto formalmente scusa alla famiglia e alla compagna della giornalista, dicendo che McKee era stata «tragicamente uccisa mentre si trovava a fianco di forze nemiche».