In Norvegia ha vinto il centrosinistra
Sarà il Partito Laburista a formare il governo, dopo otto anni al potere della conservatrice Erna Solberg
Alle elezioni in Norvegia di lunedì per il rinnovo del parlamento, l’opposizione di centrosinistra ha vinto con un’ampia maggioranza, e nei prossimi giorni formerà un nuovo governo di coalizione guidato da Jonas Gahr Støre, il leader del Partito Laburista, dopo otto anni di governo della prima ministra conservatrice Erna Solberg.
La vittoria è particolarmente notevole per il Partito Laburista, che non soltanto è il primo partito del nuovo parlamento con 48 seggi (uno in meno della scorsa legislatura), ma avrà anche la possibilità di scegliersi i propri alleati di governo. In totale, i vari partiti di centrosinistra hanno ottenuto più di 100 seggi (su 169 complessivi) ma, come annunciato prima del voto, il nuovo esecutivo sarà quasi certamente composto, oltre che dai Laburisti, dal Partito di Centro e dal partito socialdemocratico della Sinistra Socialista. Assieme, i tre partiti hanno una maggioranza assoluta di 89 seggi.
Støre potrà così evitare di dover trattare con il Partito Rosso (marxista e anti europeista) e con i Verdi, che nel corso della campagna elettorale si erano caratterizzati per le loro posizioni piuttosto intransigenti sulla dismissione rapida dell’industria dell’estrazione del petrolio, che è una delle più ricche del paese, anche se pone seri problemi per le conseguenze ambientali.
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Erna Solberg, prima politica conservatrice che abbia governato il paese per due mandati consecutivi pieni, lunedì sera ha ammesso la sconfitta e si è congratulata con Støre. Il leader laburista, che si era già presentato alle elezioni nel 2017 ed era stato sconfitto da Solberg, ha detto: «Abbiamo aspettato, abbiamo sperato, abbiamo lavorato duro, e ora possiamo dirlo: ce l’abbiamo fatta!». Ha anche aggiunto che la Norvegia «ha mandato un segnale chiaro: le elezioni mostrano che il popolo norvegese vuole une società più giusta».
Støre, che ha 61 anni, fa politica attiva da decenni: ha avuto vari incarichi in governi di centrosinistra a partire dal 1989, ed è stato ministro degli Esteri (e, per un breve periodo, della Salute) sotto il governo di Jens Stoltenberg, tra il 2005 e il 2013. Benché uno dei suoi slogan in campagna elettorale fosse “È il momento della gente comune”, Støre è un milionario. Suo padre era un famoso armatore navale e lui e la sua famiglia possiedono quote in varie attività: il patrimonio personale del leader laburista è stimato in circa 14 milioni di euro.
Con l’ascesa di Støre al governo, tra le altre cose, sarà la prima volta dal 1959 che in tutti i paesi nordici (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia) è in carica contemporaneamente un governo di centrosinistra.