L’Inghilterra ha cambiato idea sul certificato vaccinale
Dalla fine di settembre non sarà più obbligatorio per accedere a eventi e luoghi affollati: lo ha deciso il governo di Boris Johnson
Domenica Sajid Javid, il ministro della Salute del Regno Unito, ha detto che dalla fine di settembre in Inghilterra non sarà più obbligatorio il certificato vaccinale per accedere a eventi e luoghi affollati. È una decisione che ribalta quanto affermato nei mesi scorsi: il primo ministro britannico Boris Johnson aveva infatti detto che il certificato vaccinale sarebbe stato obbligatorio in Inghilterra per accedere ad eventi e luoghi pubblici chiusi e affollati. Javid ha comunque aggiunto che quella del certificato vaccinale resta «una possibile opzione di riserva» nel caso in cui ce ne fosse bisogno.
Il piano che prevedeva l’obbligo del certificato vaccinale era stato molto discusso: se da un lato era stato difeso come l’unico modo per riavviare l’industria degli eventi e della vita notturna nel paese, dall’altro era stato criticato da diversi politici e gestori di locali, che hanno accolto positivamente la decisione di non rendere i certificati vaccinali obbligatori.
La Scozia si gestirà diversamente e dal primo di ottobre il certificato vaccinale sarà obbligatorio per accedere a luoghi pubblici affollati come discoteche, concerti e alcuni tipi di stadi. In Galles si deciderà cosa fare la prossima settimana. In Irlanda del Nord, invece, il certificato vaccinale non è obbligatorio per partecipare a eventi o accedere a luoghi pubblici, ma è necessario per andare all’estero.
Negli ultimi giorni, i contagi da coronavirus nel Regno Unito sono calati, anche se nel corso dell’estate erano complessivamente cresciuti a causa della variante delta: grazie ai vaccini, però, le infezioni sono state meno gravi, con ricoveri e decessi contenuti.
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