L’FBI ha pubblicato un documento finora secretato riguardante le indagini sugli attentati dell’11 settembre 2001

L’FBI, l’agenzia investigativa della polizia federale statunitense, ha diffuso un documento finora coperto dal segreto di Stato riguardante le indagini sugli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. È il primo documento a essere pubblicato dopo che lo scorso 3 settembre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva firmato un ordine esecutivo che imponeva la desecretazione dei rapporti dell’FBI sulle indagini, in occasione dei 20 anni dagli attentati.

Il documento, risalente al 2016, è oscurato in diverse parti e contiene un’analisi delle possibili connessioni tra gli attentatori e il governo dell’Arabia Saudita: 15 dei 19 dirottatori erano infatti cittadini sauditi, come anche Osama bin Laden, che allora era il leader dell’organizzazione terroristica al Qaida. Nel documento ci sono diversi dettagli sui presunti legami tra alcuni cittadini sauditi residenti in quel periodo negli Stati Uniti e gli attentatori.

Si parla soprattutto di un interrogatorio fatto nel 2015 a un dipendente del consolato saudita a Los Angeles, che aveva raccontato di aver avuto contatti con alcune persone saudite che avrebbero fornito sostegno logistico agli attentatori: Omar al-Bayoumi, che negli anni Novanta studiava a Los Angeles, Fahad al-Thumairy, che all’epoca lavorava come diplomatico al consolato saudita a Los Angeles, Mohammed Muhanna e altre tre persone i cui nomi sono oscurati. Il documento conclude però che non ci sono prove che il governo saudita fosse in qualche modo legato a queste persone.