I politici fedeli al vecchio governo del Myanmar hanno invitato la cittadinanza a ribellarsi contro la dittatura militare
Martedì il cosiddetto “governo di unità nazionale” del Myanmar – cioè un gruppo di deputati e politici birmani contrari alla dittatura militare che governa il paese dopo il colpo di stato del 1° febbraio di quest’anno – ha annunciato una «guerra difensiva del popolo», invitando la popolazione a ribellarsi «immediatamente» e «in ogni angolo del paese» contro il regime.
L’annuncio è stato fatto da Duwa Lashi La, attualmente a capo del “governo di unità nazionale” (in inglese NUG, National Unity Government), in un video pubblicato su Facebook, in cui invita la cittadinanza a prendere parte alla «rivoluzione pubblica» contro il regime militare e i funzionari del regime a dimettersi, unendosi alla lotta civile.
A circa sette mesi dal colpo di stato che ha rovesciato il governo di Aung San Suu Kyi, nel paese sono in corso gravi conflitti tra l’esercito e la resistenza fedele al vecchio governo, che secondo molti analisti potrebbero provocare una guerra civile.
Molti cittadini si sono uniti in gruppi sempre più organizzati, diventati nuclei di resistenza armata. Il più importante è la Forza di difesa del popolo, che a maggio è stata riconosciuta ufficialmente come braccio armato del “governo di unità nazionale”. Alcuni di questi gruppi di resistenza hanno ricevuto sostegno, equipaggiamento e addestramento dai numerosi gruppi armati a base etnica o religiosa preesistenti in Myanmar, che da decenni combattono contro l’esercito centrale in vari stati birmani. Fino a ora sono state uccise più di mille persone, e migliaia sono state arrestate o sono disperse.