È morto l’attore Michael K. Williams
Era molto celebrato per la sua interpretazione di Omar Little nella serie “The Wire”, e aveva 54 anni
L’attore statunitense Michael K. Williams, famoso soprattutto per avere interpretato il personaggio di Omar Little nella serie tv The Wire, è stato trovato morto nel suo appartamento di Brooklyn (New York), aveva 54 anni. Le circostanze del decesso non sono ancora chiare, ma la polizia sta indagando per possibile overdose.
Williams non godeva di una enorme fama, anche se la sua lunga cicatrice in faccia e la sua voce profonda lo rendevano piuttosto riconoscibile. Ma era in ogni caso molto amato e celebrato da appassionati e addetti ai lavori, specialmente per il suo lavoro in The Wire, una serie considerata tra le migliori di sempre in cui era riuscito a spiccare nel cast interpretando quello che forse era il personaggio più riuscito e carismatico, seppur di fatto secondario.
Ma in queste ore i ricordi si stanno concentrando anche sui suoi ruoli successivi, molto spesso da comprimario se non proprio minori, nei quali però Williams era sempre riuscito a farsi notare grazie a un riconosciuto talento. In particolare, fu molto apprezzata la sua interpretazione nella serie Boardwalk Empire.
Williams era nato a Brooklyn il 22 novembre del 1966 da una famiglia con radici nel South Carolina, da parte paterna. Ebbe una gioventù complicata, lasciò gli studi e il lavoro contro il volere della famiglia mirando a una carriera da ballerino. Ottenne qualche piccolo ruolo, anche come attore, ma la sua carriera vera e propria iniziò dopo l’audizione per entrare a fare parte del cast di The Wire, serie televisiva di David Simon trasmessa da HBO nel 2002 e proseguita fino al 2008, considerata una delle migliori serie tv di tutti i tempi.
The Wire raccontava le vicende di droga, malavita, corruzione e il lavoro della polizia nella città di Baltimora in modo innovativo rispetto alle classiche serie televisive poliziesche, con un realismo senza precedenti che avrebbe cambiato sensibilmente il modo di fare fiction in televisione.
Omar Little, interpretato da Williams, era il personaggio più originale, spiazzante e amato di The Wire. Un trafficante di droga, nero, gay, fuori dai normali giri e con un proprio codice morale, con una certa coerenza per quanto discutibile. Come scrissero all’epoca i critici e come hanno ricordato diversi articoli nelle ultime ore, Williams era riuscito a dare ulteriore profondità al personaggio, rendendolo più realistico e lontano dai classici stereotipi dei polizieschi della tv.
Il successo di The Wire e di Omar Little aprirono la strada a Williams per interpretare diversi altri personaggi memorabili. Fu scelto per Albert “Chalky” White nella serie tv Boardwalk Empire, altro grande successo dell’emittente via cavo statunitense HBO e prodotta da Martin Scorsese. Raccontava le vicende durante gli anni del proibizionismo di un potente criminale di Atlantic City, Nucky Thompson, e dei suoi rivali. Chalky era un gangster nero tra i più affermati della comunità afroamericana della città diventato poi socio di Thompson.
In seguito Williams aveva interpretato Jack Gee in Bessie e moltissimi ruoli di film e serie tv: La strada, Inherent Vice, Gone Baby Gone, e 12 anni schiavo di Steve McQueen, che nel 2014 vinse l’Oscar come Miglior film.
Nel 2016 aveva recitato in The Night Of, una delle serie tv statunitensi più apprezzate degli ultimi anni, che raccontava la storia di Nasir Khan, un ragazzo figlio di immigrati pachistani che si mette nei guai dopo aver passato la notte con una ragazza che non conosce, e che viene assistito da un avvocato piuttosto bizzarro.
Williams aveva una lunga cicatrice che gli correva lungo il viso, dalla fronte fino a metà guancia destra, impossibile da ignorare e che lo rendeva ancora più inconfondibile. Stava per compiere 25 anni quando se l’era rimediata all’uscita da un bar nel Queens: un gruppo di persone stava malmenando un suo amico, Williams cercò di intervenire e uno degli assalitori tirò fuori una lametta da rasoio, tagliandogli profondamente il viso. Poche ore dopo, la madre di Williams stipulò una seconda assicurazione sulla vita del figlio. «Non credeva che avrei vissuto fino a 30 anni, e le credevo» avrebbe raccontato in seguito Williams.