A Vieste le comunali sono tra il sindaco uscente e una lista dichiaratamente civetta
Giuseppe Nobiletti, candidato al suo secondo mandato, l'ha creata perché se fosse stato solo avrebbe dovuto raggiungere un quorum
A Vieste, in provincia di Foggia, domenica 3 e lunedì 4 ottobre si terranno le elezioni amministrative: tra le uniche due liste candidate, una si chiama “Civi Civica Vieste”, ha gli occhi stilizzati di un rapace notturno nel logo e come candidato sindaco un torinese, Gianluca Citoli, peraltro considerato vicino al sindaco uscente Giuseppe Nobiletti. È infatti una cosiddetta “lista civetta”, cioè creata appositamente senza che rappresenti un vero gruppo politico. Ma diversamente dal solito, non è un’operazione segreta, bensì rivendicata dal suo responsabile: lo stesso Nobiletti, che in questo modo non dovrà superare un quorum previsto per le elezioni con una sola lista candidata, e che quindi di fatto ha già vinto le elezioni con un mese di anticipo.
Vieste ha quasi 14mila abitanti ed è uno dei centri più importanti del Gargano, particolarmente frequentato dai turisti durante i mesi estivi. Ma il candidato Lorenzo Spina Diana, oppositore del sindaco uscente, non è riuscito a presentare la propria lista, “Vieste Libera”, e non sarà presente alle elezioni. Le uniche due approvate dalla commissione elettorale circoscrizionale di Manfredonia (da cui dipende Vieste) sono “Vieste Sei Tu”, con candidato il sindaco uscente Giuseppe Nobiletti – che aveva vinto per pochi voti le elezioni del 2016 – e “Civi”.
A Repubblica Nobiletti ha spiegato di aver intuito che la sua sarebbe stata l’unica candidatura: «Avevo avuto questo sentore, non mi voglio nascondere: con un gruppo di amici abbiamo pensato così di organizzare una lista civetta. Ma un gioco, tanto che appunto il logo è persino quello di una civetta».
Nelle elezioni del sindaco e del consiglio comunale nei comuni fino a 15 mila abitanti, se viene presentata una sola lista è necessario il raggiungimento di un duplice quorum: il numero dei votanti non deve risultare inferiore al 50 per cento degli aventi diritto e la lista deve ottenere un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti. Se non vengono raggiunte tali percentuali, l’elezione viene considerata nulla. La lista civetta serve proprio ad evitare questa possibilità, perché annulla il quorum: l’elezione viene ritenuta valida indipendentemente dai votanti.
Tra i dodici nomi della lista “Civi”, solo un candidato risulta originario di Vieste. Nobiletti ha ammesso di conoscere il candidato sindaco della lista civetta, e ha aggiunto: «Era un gioco, non pensavo che davvero si dovessero candidare. Poi quando abbiamo visto che ce n’era bisogno… Lo abbiamo fatto per una questione di democrazia: io volevo un avversario vero, ma per nessun motivo volevo lasciare la città senza un’amministrazione. Qui a ottobre si va in vacanza, perché finisce la stagione. Se ci fossimo affidati al quorum, Vieste sarebbe rimasta senza amministrazione».
Quando a Nobiletti è stato chiesto se lo stratagemma della lista civetta non fosse una scorciatoia poco democratica, lui ha risposto: «Non c’è niente di illegale, altrimenti non l’avremmo fatto. Credo che sia sbagliata la legge, perché si fa male a una città se non si consente l’esercizio democratico. Ora farò la mia campagna elettorale, chiederò la fiducia ai miei cittadini: abbiamo messo la civetta sotto la luce del sole».