Macron sta facendo tante promesse a Marsiglia
Con mezzo governo è in una delle città francesi più povere e problematiche, ad annunciare fondi per la sicurezza e riqualificazioni
Mercoledì pomeriggio il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato a Marsiglia accompagnato da ben sette ministri del suo governo. L’obiettivo dichiarato è quello di dare una «risposta globale» alle diverse crisi sociali, educative, economiche e di sicurezza accumulate dalla seconda città più grande del paese, che è anche una delle più povere d’Europa.
A sette mesi dalle elezioni presidenziali, e anche se per il momento non si è ancora ufficialmente candidato, Macron sta dando molto risalto al “piano Marsiglia” e a questa sua visita di due giorni e mezzo, che è anche la più lunga in una città del paese dall’inizio del suo mandato. Giovedì sera Macron accoglierà a cena a Marsiglia il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e venerdì parteciperà all’apertura del Congresso mondiale sulla conservazione della natura.
Marsiglia è una città povera, socialmente frammentata tra nord e sud. Per fare un esempio, i marsigliesi hanno a disposizione 30 m² di biblioteca ogni 1.000 abitanti contro gli 83 di Lione, poco più a nord. Per mancanza di manutenzione, un terzo delle piscine della città sono chiuse dal 2008 e un bambino su due, in una città di mare, non sa nuotare. Quasi la metà delle scuole marsigliesi è fatiscenti, e per l’istruzione e l’educazione vengono spesi 1.355 euro a bambino all’anno, contro i 2.807 di Bordeaux.
Due volte più grande di Parigi, Marsiglia è progettata per gli spostamenti in auto. Le piste ciclabili sono quasi inesistenti e il trasporto pubblico è poco sviluppato: solo due linee di metro per una città di 860 mila abitanti, tre linee del tram, i cui percorsi sono talvolta paralleli, e 93 linee di autobus. Ma non offre alcun collegamento diretto tra i quartieri poveri a nord e quelli più ricchi a sud.
La crisi abitativa è molto grave. Più di 40 mila abitazioni in città non sono sicure: il 13 per cento del totale e il 10 per cento di tutti gli edifici non sicuri del paese. Nel 2015, le persone che risiedevano in queste abitazioni non sicure, soprattutto nel centro e nella parte nord della città, erano circa 100 mila. Ma della questione si è cominciato a parlare soprattutto nel 2018, dopo la morte di otto persone nel crollo di un edificio in rue Aubagne. Il 26 per cento dei marsigliesi vive sotto la soglia di povertà, quasi il doppio di Parigi, la disoccupazione è al 10 per cento circa, più alta della media nazionale. E una delle principali emergenze riguarda il traffico di droga e la criminalità collegata.
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Poco dopo essere arrivato in città, durante un discorso al commissariato del XIV arrondissement, Macron ha promesso di inviare risorse umane e finanziarie per contrastare la delinquenza. Dall’inizio dell’anno ci sono stati quindici omicidi a Marsiglia, legati a regolamenti di conti e traffico di droga. Lo scorso febbraio il ministro degli Interni Gérald Darmanin aveva annunciato l’arrivo di 300 poliziotti entro il 2021, ma il sindaco socialista di Marsiglia, Benoît Payan, stima che ne servano ancora 800. Il 24 agosto il ministro della Giustizia, Éric Dupond-Moretti, aveva a sua volta promesso l’invio di magistrati, attualmente troppo pochi per gestire tutto il lavoro. «Vi daremo i mezzi per agire, per combattere e rendere irreversibili certe situazioni», ha detto Emmanuel Macron parlando con gli agenti di polizia. «Sono già arrivati cento poliziotti su 300, accelereremo con altri 200 in arrivo già l’anno prossimo».
Macron ha poi parlato del narcotraffico: «Il cancro che affligge la città è la droga», ha detto, aggiungendo che «i consumatori sono complici» e annunciando l’accelerazione dell’arrivo di ulteriori finanziamenti per acquistare e installare telecamere. Il presidente ha anche promesso di investire 150 milioni di euro per la polizia cittadina con la costruzione di una nuova stazione di polizia: «La sicurezza è la prima delle libertà».
Tuttavia, limitarsi a legge, ordine e giustizia potrebbe non essere sufficiente: «Il traffico di droga è un sintomo e non la causa dei molteplici problemi endemici che esistono a Marsiglia», ha detto il deputato de La République en Marche Saïd Ahamada. L’approccio securitario non è insomma sufficiente: «Bisogna avere una visione a 360 gradi, agendo su scuola, trasporti o occupazione». Macron sembra esserne consapevole e accanto alle misure urgenti ne ha annunciate altre a lungo termine.
Arrivando al municipio di Marsiglia nel primo pomeriggio, Macron è stato contestato da alcune decine di persone che denunciavano il disinteresse generale del governo nazionale verso Marsiglia e un risveglio di attenzione solo a ridosso delle elezioni. Macron ha incontrato una ventina di parlamentari eletti a Marsiglia, tra cui anche Jean-Luc Mélenchon del partito di sinistra la France Insoumise, che ha poi detto: «Tutti hanno capito che è in campagna elettorale. (…) A Marsiglia va sempre in scena il pellegrinaggio delle promesse: abbiamo avuto prima Sarkozy, poi Ayrault, poi Valls… Avevano promesso di riqualificare ma dopo tanti anni non si è fatto nulla, quindi la gente è esasperata».
La visita di Macron è proseguita nel tardo pomeriggio a Bassens, quartiere periferico a nord della città, che è stato ripulito solo per l’occasione («Questa mattina, eccezionalmente, sono passati i camion delle immondizie. Di solito siamo noi e i nostri figli a pulire», ha detto un residente a Libération). Qui il presidente ha incontrato un gruppo selezionato di residenti: alcuni giovani, i rappresentanti e le rappresentanti di alcune associazioni e degli insegnanti che hanno denunciato la condizione delle scuole. Il comune ha annunciato che presto sarà avviato un vasto piano di ristrutturazione in oltre 200 delle 472 scuole della città: il piano costerà 1,2 miliardi di euro, e sarà in parte a carico dello Stato.
Durante la sua permanenza, Macron dovrebbe fare una serie di annunci anche per colmare l’evidente deficit dei trasporti e per la ristrutturazione degli alloggi fatiscenti. In un editoriale, Le Monde ha scritto che questa sua visita merita senza dubbio di essere accolta positivamente, perché contrasta «l’immobilismo colpevole degli ultimi vent’anni». Tuttavia, aggiunge, già in passato a Marsiglia sono stati stanziati soldi pubblici, senza che sia cambiata la situazione: «Le ambizioni dichiarate potranno essere soddisfatte solo se la città riesce a dotarsi di un’amministrazione efficiente».
Il quotidiano di sinistra Libération è invece dubbioso sulle reali intenzioni di Macron a Marsiglia: dopo aver spiegato che l’emergenza in città non è affatto recente, ha scritto che «le tragedie che si sono susseguite a Marsiglia negli ultimi anni» non avevano fino a questo momento «spinto il presidente a tirar fuori i grandi mezzi» di cui dispone. Con l’avvicinarsi delle presidenziali, Macron «vede anche questa come un’opportunità per dimostrare che è in movimento e che la pandemia non ha messo fine al suo mandato di cinque anni». E ancora: «Il prossimo decennio trasformerà Marsiglia e ne farà una capitale del Mediterraneo», ha ambiziosamente dichiarato Macron e lui, conclude Libération, «si vede senza dubbio accompagnare questa trasformazione per i prossimi cinque anni».