A Cipro stanno per arrivare migliaia di tonnellate di petrolio riversate nel Mediterraneo a causa di un guasto a una centrale elettrica in Siria

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Immagini satellitari del riversamento di petrolio dallo stabilimento di Baniyas in Siria, 1 settembre 2021 (EPA/ Maxar Technologies via ANSA)

Le autorità di Cipro del Nord, la parte del territorio di Cipro governata da forze turche e riconosciuta soltanto dalla Turchia, hanno detto che una grande quantità di petrolio fuoriuscito da un serbatoio della centrale termoelettrica della città costiera di Baniyas, in Siria, si sta avvicinando alle coste nordorientali dell’isola. Il governo di Cipro del Nord ha detto di aver impiegato due navi e di aver installato una barriera di emergenza in mare per provare a impedire che il petrolio riversato nel mar Mediterraneo arrivi fino alle coste, ma non è chiaro se ci riuscirà.

La Siria e la parte nordorientale di Cipro distano circa 130 chilometri. La settimana scorsa le autorità siriane avevano detto che il petrolio aveva cominciato a fuoriuscire dal serbatoio della centrale di Baniyas lo scorso 23 agosto e che la perdita, di circa 15mila tonnellate, era stata successivamente controllata. Secondo lo studio di alcune immagini satellitari e secondo le autorità di Cipro del Nord, però, la perdita sarebbe più ampia di quanto sostenuto dalla Siria, ovvero circa 20mila tonnellate.

La perdita di petrolio che sta per interessare Cipro è il secondo disastro ambientale di questo tipo nell’area del Mediterraneo nel 2021: a febbraio una fuoriuscita di petrolio in mare aperto aveva fatto depositare tonnellate di bitume su quasi 200 chilometri di coste tra Israele e Libano.