Il più discusso programma di calciomercato d’Europa
Lo spagnolo “El Chiringuito” è diventato un caso anche in Italia, a forza di baracconate sui trasferimenti di Ronaldo, Messi e Mbappé
Poco dopo che ad aprile si era iniziato a parlare del progetto – poi fallito – di Super League (un torneo internazionale che avrebbe preso il posto della Champions League), Florentino Pérez, che ne sarebbe dovuto essere presidente, andò a parlarne in esclusiva a un programma sportivo spagnolo notturno, trasmesso su un trascurabile canale piuttosto lontano, nel telecomando, da quelli più importanti. El chiringuito de Jugones è una trasmissione caotica e controversa che esiste da diversi anni ma che, in buona misura in conseguenza dei cambi di squadra di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo (e di quello possibile di Kylian Mbappé), nelle ultime settimane ha guadagnato una certa centralità anche in parte del dibattito italiano sul calciomercato. È probabile che conosciate qualcuno che in qualche modo lo ha seguito, nelle ultime settimane.
Tutto questo senza che, come spesso succede con il giornalismo di calciomercato, ci abbia azzeccato particolarmente con le previsioni. Non molti giorni fa, per esempio, il programma spiegò, dopo aver anticipato di avere in serbo una grande notizia, che Ronaldo – ora un giocatore del Manchester United – avrebbe potuto tornare al Real Madrid, molto desiderato dall’allenatore Carlo Ancelotti. È però altrettanto vero che nonostante la sua estetica pacchiana e il suo approccio spesso sopra le righe e talvolta oltre il buongusto, in più di un’occasione il Real Madrid e il suo presidente Perez – uno degli uomini più ricchi e influenti di Spagna – hanno scelto El chiringuito de Jugones per i loro annunci.
Come aveva scritto qualche mese fa Marco D’Ottavi sull’Ultimo Uomo, il programma ha insomma una «doppia anima»: in parte è una «baracconata da seguire per farsi quattro risate», in parte fa da «cassa di risonanza dei messaggi delle società più potenti».
El Chiringuito de Jugones è un programma pensato, gestito e – tranne rare eccezioni – presentato da Josep Pedrerol, giornalista sportivo di 55 anni che non ancora ventenne iniziò a collaborare con Ràdio Barcelona e che da un paio di decenni conduce programmi televisivi sportivi. El Chiringuito (come viene in genere chiamato) è una sorta di evoluzione del suo Punto Pelota, il cui primo episodio andò in onda nel 2008: il formato e l’approccio sono simili e anche molti degli ospiti e opinionisti storici sono gli stessi. Il programma è inoltre un’evoluzione e un ampliamento di Jugones, una trasmissione più breve – più di notizie che di dibattito – sempre condotta da Pedrerol.
“Jugones” vuol dire giocatori: sebbene con una particolare accezione, non sempre positiva. Il “chiringuito” è il chiosco da spiaggia. Ma, come scritto da D’Ottavi, più che per fare riferimento a una sorta di “bar sport” iberico, la parola potrebbe essere stata scelta perché in Spagna è usata per parlare di «una società che agisce in modo oscuro a livello economico».
El Chiringuito esiste dal 2014, e dal 2015 va in onda su Mega: un canale con contenuti prevalentemente pensati per un pubblico maschile che si raggiunge avventurandosi piuttosto in là nell’elenco dei canali. A volte, in genere in occasione di grandi eventi come fu per esempio la morte di Diego Maradona, El Chiringuito è trasmesso anche su altri canali che così come Mega sono controllati dal gruppo Atresmedia.
In genere il programma – che nel giugno 2018 festeggiò il suo millesimo episodio – va in onda dalla domenica al giovedì, da mezzanotte fino a quasi le tre di notte. Ma ci sono casi, in genere in coincidenza di grandi risultati del Real Madrid, in cui è andato avanti fino oltre l’alba. Viene trasmesso anche in replica dalle 6.20 del mattino.
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El Chiringuito viene mostrato anche sui canali di altri paesi e alcuni membri della sua redazione fanno lunghe dirette su Twitch, ma il principale mezzo con cui si fa conoscere e seguire a livello internazionale sono senza dubbio i social. Su Twitter, il profilo del programma – che si chiama El Chiringuito TV, sebbene sia appunto un programma, non un canale tv – ha oltre 2 milioni di follower. Mega, il canale tv che ne ospita le trasmissioni, è fermo a circa 25mila follower. Sempre su Twitter, Pedrerol è seguito da 1,4 milioni di account. Su Facebook, la pagina del programma è seguita da oltre 3,5 milioni di persone.
Un recente tweet ricorda che quasi 300mila persone hanno scaricato l’app del programma. Un altro celebra la media di oltre 300mila spettatori, con relativa share del 7 per cento, avuta nel precedente episodio.
¡ESCÁNDALO! 👏👏👏 https://t.co/IiZweKQovq
— Josep Pedrerol (@jpedrerol) August 31, 2021
Di recente intervistato per un sintetico articolo dal Corriere della Sera, Pedrerol ha detto: «è una pazzia seguire tutte le piattaforme, da Twitter, a TikTok a Telegram. Ma per i giovani la tv è lo smartphone: non ti guardano mica a casa dal divano. La programmazione pensata per loro deve coprire le altre 22 ore in cui non siamo in onda». Ha poi aggiunto: «El Chiringuito nunca se para» (“non si ferma mai”).
A proposito del format ha poi aggiunto che secondo lui prevede «informazione ma anche umorismo». Probabilmente, è molto più complicato di così. Così come certi programmi condotti a suo tempo da Aldo Biscardi, e così come molti programmi sportivi che ancora esistono su varie reti regionali, El Chiringuito ha tutto un suo linguaggio e tutta una sua ritualità. Ci sono amicizie e inimicizie, personaggi che si costruiscono puntata dopo puntata, momenti in cui si piange e momenti in cui ci si prende in giro, e anche diversi casi in cui il calcio finisce quasi in secondo piano.
Più che a un programma garbato come Calciomercato – l’originale di Sky, o a uno storico come La Domenica Sportiva della Rai, per struttura, approccio, attitudine e dinamiche El Chiringuito ricorda un reality show o uno dei programmi condotti da Barbara D’Urso.
«El Chiringuito è informazione» aveva scritto D’Ottavi «ma è anche trash, dramma, sfoghi di rabbia, momenti surreali, scoop, inchieste, sessismo, pianti e risate, tutto insieme». E già nel 2018 un articolo di El País parlava del programma come di «un ibrido tra dibattito, sagra e testosterone isterico», un luogo «in costante confusione in cui niente si capisce». L’articolo definiva Pedrerol un conduttore «tanto autoritario quanto privo di carisma» che incoraggiava insolenza, sciatteria e volgarità, e lamentava il fatto che le donne presenti fossero «messe lì per interpretare uno stantio ruolo di hostess». Tutto questo, scriveva sempre El País, «per non parlare dell’accozzaglia visiva» delle inquadrature: spesso esagerate e oltremodo cariche di grafiche e colori.
Anche a livello sonoro, il programma è sovraccarico e caotico. Oltre alle diverse voci che talvolta, per citare Biscardi, “si accavallano”, c’è un uso delle musiche spesso invadente.
Pedrerol has broken D'Alessandro's heart to the point that he doesn't even want to talk about happiness. pic.twitter.com/ZoYYkp6dbx
— El Chiringuito in English (@ElChiringuitoEN) August 24, 2021
Più che di calcio in generale o anche solo di calcio spagnolo, El Chiringuito parla quasi solo di Real Madrid e Barcellona: le due squadre più vincenti. Come mostrano le attenzioni alle vicende di Ronaldo e la presenza di Pérez, tra le due El Chiringuito sembra spesso interessarsi e parteggiare per la squadra di Madrid, rappresentata abitualmente dal popolare e passionario giornalista di As Tomás Roncero. Interpellato dal Corriere sulla questione, Pedrerol ha detto: «Dicono che siamo la roccaforte del madridismo, ma io tifo Barcellona».
🎶 "EL REMIX QUE SE HARÁ VIRAL".🎶
💥 TIC, TAC💥 TRANQUILO💥 HAZLO 💥 NO
🎹¡Qué bueno eres, @eduardodelval1! pic.twitter.com/SsMrBFKn7O
— El Chiringuito TV (@elchiringuitotv) August 31, 2021
Oltre a Pedrerol, un importante personaggio di El Chiringuito è Edu Aguirre, spesso presentato come amico e perfino confidente di Ronaldo, e colui che qualche settimana fa disse – ore dopo che sui social era stato annunciato che avrebbe detto qualcosa, e dopo svariati minuti di trasmissione – che il calciatore portoghese sarebbe tornato al Real Madrid: perché, disse lui, così voleva il suo allenatore Carlo Ancelotti. Non sembra mai essere stata una vera possibilità, e Ronaldo dopo essere stato vicino a un trasferimento al Manchester City alla fine è andato al Manchester United.
Un’altra grande storia di queste settimane – che però è destinata a chiudersi questa sera, contestualmente con la chiusura della finestra estiva di calciomercato – riguarda l’ipotetico trasferimento di Mbappé dal Paris Saint-Germain al Real Madrid. El Chiringuito ha seguito, cavalcato e insistito parecchio su questo ipotetico trasferimento, allestendo anche un orologio con il calciatore al posto delle lancette, e ripetendo ossessivamente lo slogan “Tic-Tac”. Dopo la partita di domenica in cui Mbappé ha segnato due gol con il Paris Saint-Germain, Pedrerol si è disperato in trasmissione chiedendo al giocatore francese cosa gli fosse venuto in mente, di fare una partita così perfetta proprio quando la sua squadra stava valutando di venderlo al Real Madrid.
«Non recitiamo» ha detto Pedrerol a proposito di quel che succede nel programma: «nulla è studiato». In certi casi, le pieghe che prende il programma (D’Ottavi, nel suo articolo, ne elenca alcune) sembrano confermare che sia così. In altri, specie quando si guardano le vicende che attraversano orizzontalmente più episodi, viene quantomeno il dubbio che non sia così.