L’assassino di Bob Kennedy potrebbe ottenere la libertà vigilata
Dopo oltre cinquant'anni di carcere, una commissione ha raccomandato la scarcerazione di Sirhan Sirhan: la decisione finale sarà del governatore della California
Venerdì durante un’udienza a San Diego, in California, una commissione composta da due membri ha raccomandato che venga concessa la libertà vigilata a Sirhan Sirhan, che è in carcere da più di 50 anni per l’omicidio del senatore americano Robert F. Kennedy, assassinato nel 1968 a Los Angeles.
Secondo la legge della California, Sirhan ha diritto a un’udienza ogni cinque anni per valutare la condizionale. Nel 2016 un tribunale gli aveva negato per la quindicesima volta la possibilità di uscire dal carcere, ora quella decisione è stata ribaltata e se non verranno individuati errori formali nell’approvazione della libertà vigilata sarà il governatore della California Gavin Newsom a decidere se approvarla.
Sirhan Bishara Sirhan, che oggi ha 77 anni, dice da tempo di non ricordare nulla dell’assassinio di Kennedy, che era stato attorney general – l’equivalente del ministro della Giustizia negli Stati Uniti – consigliere del fratello John F. Kennedy, assassinato a sua volta nel 1963, ed era candidato alle primarie dei Democratici per le presidenziali del 1968.
Cristiano palestinese di cittadinanza giordana, Sirhan era nato a Gerusalemme e si era trasferito con i genitori negli Stati Uniti quando aveva 12 anni, prima a New York e poi in California. Il 5 giugno del 1968, a 24 anni, sparò tre colpi da vicino a Kennedy, che aveva appena finito di tenere un discorso a Los Angeles in seguito all’importantissima vittoria nelle primarie della California. Kennedy morì il giorno successivo in ospedale e successivamente Sirhan disse di avergli sparato per via del suo sostegno nei confronti di Israele.
Durante l’udienza di venerdì, Sirhan ha detto nuovamente di non ricordare nulla dell’omicidio, ma ha detto di «assumersi la responsabilità» di aver portato con sé la pistola e di aver sparato. Adesso la raccomandazione della commissione sulla libertà vigilata sarà esaminata dagli avvocati della commissione per verificare che la decisione non abbia errori formali: poi verrà sottoposta al governatore dello stato, il Democratico Gavin Newsom, che avrà 30 giorni per approvarla, modificarla, oppure respingerla. Se scarcerato, Sirhan potrebbe essere espulso dagli Stati Uniti e rimpatriato in Giordania.
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Inizialmente Sirhan venne incriminato con l’accusa di omicidio e fu condannato a morte. Tuttavia, quando la Corte suprema della California sospese temporaneamente l’esecuzione delle condanne a morte, nel 1972, la sua sentenza si trasformò in ergastolo con la possibilità di libertà vigilata. Nel corso degli anni ogni richiesta di concessione della libertà è stata respinta, e l’opinione pubblica si è dimostrata ampiamente divisa sulla possibilità della sua scarcerazione.
Nell’udienza più recente, quella del 2016, i membri della commissione avevano concluso che Sirhan non aveva compreso a pieno la gravità dell’omicidio e che non aveva dimostrato di essersi pentito. Un funzionario della procura distrettuale citato dal New York Times aveva detto che sia secondo i procuratori, sia secondo il dipartimento di polizia di Los Angeles la serietà e la gravità dei crimini commessi erano «troppo ripugnanti per giustificare la sua scarcerazione».
Robert Barton, uno dei membri della commissione che si sono detti favorevoli alla libertà vigilata, ha spiegato di aver raccomandato la scarcerazione di Sirhan alla luce della sua età all’epoca dei fatti e delle sue attuali condizioni di salute, oltre che per il suo comportamento virtuoso in carcere.
All’udienza di venerdì era presente anche uno dei figli di Robert Kennedy, Douglas, che ha detto di essere favorevole alla scarcerazione di Sirhan. In un’intervista data al New York Times, Kennedy ha detto che vedere Sirhan all’udienza gli aveva fatto provare più compassione per lui e che a suo parere Newsom dovrebbe seguire la raccomandazione della commissione. In serata, invece, altri sei dei nove figli di Kennedy hanno diffuso un comunicato contro la scarcerazione di Sirhan, sostenendo che la raccomandazione abbia causato «un dolore enorme» che si aggiunge a quello per il trauma della perdita del padre.