La Sicilia torna in zona gialla

A partire da lunedì, a causa del peggioramento della situazione epidemiologica e dell'aumento dei ricoverati

il centro di Palermo
(Francesco Militello Mirto/LaPresse)

Da lunedì 30 agosto la Sicilia tornerà in zona gialla: il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha confermato un peggioramento della situazione epidemiologica e un aumento dei ricoveri negli ospedali. Come ogni venerdì, i dati sono stati analizzati dalla Cabina di regia che ha raccomandato al ministero della Salute l’inserimento in zona gialla della regione.

La conferma del passaggio dalla zona bianca alla zona gialla è arrivata venerdì pomeriggio, quando il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato di aver firmato la nuova ordinanza. «È la conferma che il virus non è ancora sconfitto», ha detto.  «La priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi».

Per passare in zona gialla è necessario che l’incidenza settimanale dei contagi sia superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti, e che contemporaneamente l’occupazione dei posti letto in ospedale per pazienti ricoverati per la COVID-19 sia superiore al 15 per cento e quella dei posti in terapia intensiva sia superiore al 10 per cento.

Nell’ultima settimana la Sicilia ha superato tutte e tre le soglie: tra il 20 e il 26 agosto sono stati rilevati 200 casi ogni 100mila abitanti; il 24 agosto – la Cabina di regia considera i dati del martedì precedente – il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale per i ricoverati per COVID-19 risultava del 19,4 per cento, mentre quello dei reparti di terapia intensiva del 12,1 per cento. La Sardegna, invece, ha mantenuto il tasso di occupazione in area medica al 14 per cento, un punto percentuale al di sotto della soglia che avrebbe deciso il passaggio in zona gialla.

I tassi di occupazione dei posti letto negli ospedali siciliani sono ulteriormente peggiorati dopo che già nella scorsa settimana erano stati piuttosto alti: la Sicilia era rimasta in zona bianca perché il tasso di occupazione delle terapie intensive era risultato al 9,2 per cento, poco al di sotto della soglia critica decisa dal ministero. Peraltro c’erano stati molti dubbi sui dati utilizzati per calcolare il tasso di occupazione: le decisioni del ministero della Salute si basano sul monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, i cui dati sui letti disponibili delle terapie intensive vengono aggiornati una volta al mese e non giornalmente, nonostante Agenas – l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – li renda disponibili ogni giorno..

– Leggi anche: Perché la scorsa settimana la Sicilia è rimasta in zona bianca

Giovedì 26 agosto in Sicilia sono stati comunicati 1.097 nuovi casi di coronavirus, oltre la soglia dei mille contagi, come era già avvenuto negli ultimi giorni. Sono stati eseguiti 17.082 tamponi, con un tasso di positività del 6,4 per cento. Nelle terapie intensive degli ospedali siciliani sono stati ricoverati 9 pazienti: al momento le persone ricoverate in terapia intensiva sono 103. In totale i ricoverati nei reparti ordinari sono 855 e giovedì sono stati segnalati anche 15 decessi, ma 9 erano riferiti ai giorni precedenti. Le province con l’incidenza più alta sono Caltanissetta, Enna e Ragusa.

L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha detto che l’80 per cento dei ricoverati non è vaccinato. «Abbiamo avuto un boom di turisti e paghiamo l’effetto di una grande circolazione del virus», ha spiegato. «Ma abbiamo il dovere di chiedere a quella percentuale di cittadini siciliani che non ha fatto il vaccino di fare come la maggioranza, perché la minoranza non può consentire né consentirsi di decidere le sorti di tutti gli altri siciliani».

Le misure restrittive previste dalla zona gialla sono comunque piuttosto blande. Da lunedì 30 agosto in Sicilia sarà obbligatorio indossare la mascherina all’aperto, non solo nei luoghi affollati, e ci saranno limiti di capienza più restrittivi per gli eventi: la capienza non potrà essere superiore al 50 per cento di quella massima consentita e il numero di spettatori non potrà essere superiore a 2.500 per gli eventi all’aperto, compresi concerti e partite di calcio, e a mille per gli eventi al chiuso.

Dovrebbe anche essere ripristinato il limite di quattro persone sedute al tavolo del ristorante, ma su questo punto negli ultimi giorni sono emersi dei dubbi interpretativi che dovranno essere chiariti dal ministero. Non ci saranno restrizioni agli spostamenti e nemmeno il coprifuoco, tolto lo scorso 21 giugno.

La scorsa settimana il presidente della regione Nello Musumeci aveva firmato una nuova ordinanza per introdurre misure restrittive nei 55 comuni con l’incidenza più alta e con una bassa percentuale di persone vaccinate. Oltre alle misure restrittive dovute alla zona gialla, l’ordinanza regionale prevede anche l’istituzione di un “tavolo tecnico” a cui parteciperanno i capi delle aziende sanitarie e i rappresentanti dei medici di famiglia per vaccinare almeno il 70 per cento della popolazione.

Concretamente, le aziende sanitarie dovranno assumere medici e personale amministrativo per incentivare la vaccinazione casa per casa. Se non verrà raggiunto il 70 per cento dei vaccinati entro il 6 settembre, giorno di scadenza dell’ordinanza, saranno introdotte nuove misure di contenimento.

La Sicilia è tra le regioni peggiori per popolazione vaccinata: al momento il 31,5 per cento delle persone con più di 12 anni non ha ricevuto nemmeno una dose e il 7,9 per cento è in attesa della seconda. Sono 229mila le persone con più di 60 anni che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale.