La serie sul “Signore degli Anelli” continua a farsi desiderare
Fu annunciata nel 2017 ma arriverà tra poco più di un anno: e a giudicare dai costi, Amazon ci punta tantissimo
Nel 2017 Amazon annunciò di voler produrre e mostrare sul suo servizio di streaming Prime Video una serie ambientata nel mondo del Signore degli Anelli creato da J.R.R. Tolkien. Da qualche giorno è arrivata la prima immagine della serie (che ancora non ha un titolo ufficiale) e si sa anche che il primo episodio sarà online il 2 settembre 2022.
Nel cinema e in televisione, le lunghe attese sono spesso segno del fatto che qualcosa non ha funzionato in fase di produzione. In questo caso, i cinque anni tra l’annuncio e l’arrivo della serie sembrano essere stati dovuti sia alla pandemia, sia al fatto che con la serie – ambiziosa e quasi di certo destinata a diventare la più costosa di sempre – Amazon abbia scelto, potendoselo permettere, di fare le cose con calma, e con grande cura.
«Amazon sarà anche nota per le sue spedizioni veloci» ha scritto Vulture, «ma quando si tratta di fare progetti blockbuster come questo, l’azienda sa prendersi il suo tempo». Ed è evidente che nell’annunciare una data di uscita a cui manca ancora più di un anno, fornendo nel frattempo pochissime informazioni e una sola immagine, Amazon abbia messo le basi per provare a far crescere al massimo l’attesa per la serie, su cui è fuori di dubbio che punti tantissimo.
A ben vedere, sebbene Amazon stia fornendo con estrema parsimonia ogni dettaglio sulla serie, l’attesa e l’imponenza del progetto hanno fatto sì che del “Signore degli Anelli” si parli già da anni. Se ne discute con approfonditi ragionamenti su ciò che riguarda la sua produzione e con numerosi tentativi di predire, spesso con l’aiuto di studiosi ed esperti tolkeniani, quale potrebbe essere la storia che racconterà, di sicuro ambientata diverse migliaia di anni prima degli eventi al centro della trilogia di film diretti da Peter Jackson.
Tolkien, Jackson, Bezos
Il Signore degli Anelli è un romanzo fantasy che uscì in tre volumi tra il 1954 e il 1955, e che nel 1937 erano stati preceduti da Lo Hobbit, anch’esso (così come alcune altre storie di Tolkien) ambientato nel continente immaginario noto come Terra di Mezzo.
I tre film diretti da Jackson – La Compagnia dell’Anello, Le due torri e Il ritorno del re – uscirono tra il 2001 e il 2003. Costarono circa 300 milioni di dollari e, insieme, ne incassarono più di un miliardo. Furono candidati a 30 Oscar e ne vinsero 17. Solo Il ritorno del re ne vinse 11: gli unici altri due film ad averne vinti altrettanti sono Titanic e Ben-Hur. Tra il 2012 e il 2014 uscirono, sempre diretti da Jackson, tre film tratti dal più breve e meno epico Lo Hobbit, che ebbero decisamente meno successo.
Nel novembre 2017 Amazon annunciò, senza alcuni tipo di preavviso, di aver trovato un accordo con i proprietari dei diritti sul Signore degli Anelli (gli eredi di Tolkien, la casa editrice HarperCollins e i produttori della New Line Cinema) per fare diverse stagioni di una serie ambientata nell’elaboratissimo mondo di fantasia creato da Tolkien, che morì nel 1973. L’accordo prevedeva anche la possibilità che per la sua serie Amazon usasse i “materiali” del film, per esempio vestiti e oggetti di scena, ma anche brevi sequenze della trilogia.
Amazon Prime heads to Middle Earth. https://t.co/QowUmf8t3S pic.twitter.com/YVciEX3u2t
— Jeff Bezos (@JeffBezos) November 13, 2017
È stato stimato che solo per avere i diritti – quindi ancor prima di iniziare la produzione vera e propria – Amazon spese circa 250 milioni di dollari: si scrisse che superò la concorrenza di Netflix e l’avvocato della società che si occupò dell’accordo disse: «è stata la trattativa più difficile che abbia mai visto, ma è stata chiusa piuttosto in fretta».
Di cosa parlerà la serie
Dal settembre 2022 la serie – di cui non è noto nemmeno il numero e il titolo degli episodi – sarà disponibile su Amazon Prime Video un episodio a settimana. Tutto quello di ufficiale che si sa sulla sua trama arriva da un comunicato di poche righe di Amazon:
Questo dramma epico porterà per la prima volta sugli schermi la mitica Seconda Era della storia della Terra di Mezzo. Partendo da un momento di relativa pace, migliaia di anni prima degli eventi narrati in Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, la serie segue un gruppo di personaggi, alcuni già noti, altri nuovi, mentre si apprestano a fronteggiare il temuto ritorno del male nella Terra di Mezzo.
È possibile che in una storia ambientata “migliaia di anni prima degli eventi” delle due trilogie cinematografiche (che si svolgono verso la fine della Terza Era) ci siano personaggi “già noti” perché, in breve, nella Terra di Mezzo c’è chi può vivere migliaia di anni. Per orientarsi un po’ sul dove, oltre che sul quando, il profilo Twitter della serie, già seguito da circa 300mila utenti, ha pubblicato una mappa:
One Ring to rule them all, One Ring to find them, One Ring to bring them all, and in the darkness bind them, In the Land of Mordor where the Shadows lie. #LOTRonPrime pic.twitter.com/7TuQh7gRPD
— The Lord of the Rings on Prime (@LOTRonPrime) March 7, 2019
Un aspetto interessante, ha scritto Nerdist, riguarda l’isola di Númenor, «un’isola leggendaria simile ad Atlantide, che comparve e svanì durante la Seconda Era». E come ha sintetizzato IndieWire, la Seconda Era durò 3.441 anni ed è il periodo in cui – tra le tante altre cose – fu creato il ben noto anello.
La produzione della serie
Nonostante l’imponenza della serie, JD Payne e Patrick McKay – i suoi due principali responsabili, quelli che in inglese vengono definiti showrunner) – sono quasi sconosciuti.
Nel 2018, quando fu annunciato che a occuparsene sarebbero stati loro, le pagine dei due su IMdB (un sito con dettagliate informazioni sulle produzioni di film e serie tv anche ben più piccoli) mostravano solo un relativamente piccolo lavoro di scrittura (non come sceneggiatori principali) per il film del 2016 Star Trek Beyond. Tuttora, i due continuano a non avere una pagina inglese di Wikipedia a loro dedicata. Si sa però che collaborano dagli anni Novanta, quando ancora erano alle scuole superiori, e sembra che tra gli addetti ai lavori abbiano molti estimatori.
Per quanto riguarda la regia, si sa che i primi due episodi saranno diretti dallo spagnolo J.A. Bayona, già regista di Jurassic World – Il regno distrutto. Altri episodi saranno diretti dal britannico Wayne Che Yip e da Charlotte Brändström, nata in Francia e cresciuta in Svezia e già regista di alcuni episodi delle serie Netflix Jupiter’s Legacy e The Witcher.
Si sa anche che chi si è occupato della scrittura degli episodi della serie ha lavorato in condizioni di notevole segretezza, per evitare che le sceneggiature venissero rubate o diffuse. E che il cast è decisamente grande e vario, senza attori davvero famosissimi ma con diversi volti relativamente noti. Tra i vari membri della troupe ci sono inoltre professionisti che hanno lavorato, giusto per citarne alcuni, a Game of Thrones, Star Wars: Gli ultimi Jedi, Avengers Stranger Things, The Leftovers e Westworld.
Nelle fasi iniziali aveva collaborato al progetto anche Tom Shippey, un professore britannico noto per i suoi saggi accademici su Tolkien, ma sembra che durante le riprese lui e Amazon abbiano smesso di collaborare.
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Le riprese della prima stagione della serie sono finite nei primi giorni di agosto in Nuova Zelanda, dopo che nel 2020 erano state bloccate per alcuni mesi a causa della pandemia. E da qualche giorno si sa che per la seconda stagione la produzione sarà spostata nel Regno Unito, dove le riprese inizieranno nel gennaio 2022. La scelta è stata in parte dettata dalle difficoltà logistiche collegate al girare in Nuova Zelanda rispettando rigidissime regole dovute alla pandemia, tra le altre cose con poche possibilità di entrata e uscita dal paese per i membri del cast e della troupe.
La scelta del Regno Unito (dove intere parti del set della serie saranno spedite nei prossimi mesi) è legata anche alla possibilità di raggiungere con relativa facilità altri vicini luoghi europei e fare un po’ come fece Game of Thrones, che per ricreare diverse parti del suo mondo di finzione girò nel Regno Unito, ma anche altrove in Europa.
Nel frattempo, comunque, c’è ancora da completare la postproduzione della prima stagione, che secondo Hollywood Reporter finirà per costare quasi 500 milioni di dollari: cosa che rende praticamente certo che la serie – per cui sono state previste almeno cinque stagioni, con possibilità di altre possibili serie spin-off – diventerà la più costosa di sempre, con costi complessivi che quasi di sicuro arriveranno a superare il miliardo di dollari. Per farsi un’idea, nella sua ottava e ultima stagione (composta da sei episodi) Game of Thrones ebbe un costo per episodio di circa 15 milioni di dollari.
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