È morto l’ex calciatore Gerd Müller
Aveva 75 anni ed era malato da tempo: era stato uno dei più grandi attaccanti del Novecento
È morto Gerd Müller, ex calciatore tedesco considerato tra i più importanti attaccanti della storia del calcio: aveva 75 anni, aveva avuto molti problemi di salute e nel 2015 gli era stato diagnosticato l’Alzheimer.
Müller fu artefice dei maggiori successi del suo club, il Bayern Monaco, per il quale giocò dal 1964 al 1979 segnando 566 gol in 607 partite ufficiali. Ancora oggi ha il record per il maggior numero di gol segnati nel campionato tedesco (365), che con il Bayern Monaco vinse per quattro volte. Con il Bayern, Müller vinse anche tre volte la Coppa dei Campioni e quattro volte la coppa nazionale; con la Germania Ovest vinse gli Europei del 1972 e i Mondiali del 1974, segnando anche il gol decisivo nella finale contro l’Olanda di Johan Cruijff. Nel 1970 divenne il primo calciatore tedesco a vincere il Pallone d’Oro.
Tra le altre cose, Müller segnò due gol nella semifinale dei Mondiali in Messico del 1970, vinta 4-3 dall’Italia: quella che è ricordata come “la partita del secolo” per il modo rocambolesco con cui si arrivò al risultato finale.
Nonostante i suoi grandi successi sportivi, Müller non godette generalmente di una fama paragonabile a quella di altri calciatori tedeschi come Beckenbauer o Karl-Heinz Rummenigge, che dopo i successi ottenuti sul campo sono rimasti in attività e hanno continuato ad ottenerli da allenatori e dirigenti. Dopo il ritiro, Müller – soprannominato “il bomber nazionale” – sparì per anni dal mondo del calcio anche a causa di problemi depressivi che degenerarono nell’alcolismo.
Dopo essere rientrato nel calcio lavorando per il Bayern Monaco, nel 2011 venne trovato in stato confusionale per le vie del centro di Trento, dove aveva seguito la prima squadra nel tradizionale ritiro estivo sul Lago di Garda. Nel 2015 gli fu diagnosticato l’Alzheimer e da alcuni anni viveva in stato quasi vegetativo: ne aveva parlato la moglie Ursula, in occasione del suo ultimo compleanno lo scorso novembre: «Sta quasi tutto il giorno a letto, raramente apre la bocca. Ma è calmo e pacifico, non credo nemmeno stia soffrendo».
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