Come rottamare i vecchi televisori
Regole per adeguarsi alle nuove regole sul digitale terrestre, di cui cominceremo a preoccuparci dal 23 agosto
Dal 23 agosto, i residenti in Italia in possesso di un televisore non idoneo agli standard di trasmissione del digitale terrestre che stanno per essere introdotti potranno rottamarlo ottenendo in cambio un buono del 20 per cento (fino a un massimo di 100 euro) sul prezzo di un nuovo televisore.
Lo prevede un decreto del ministero dello Sviluppo economico che ha lo scopo di agevolare il rinnovo dei televisori in vista del passaggio del digitale terrestre ai nuovi standard DVB-T2 e HEVC Main 10. Dall’1 gennaio 2023, i televisori che non supportino entrambi questi standard non saranno più utilizzabili se non con l’ausilio di un apposito decoder (la data di introduzione delle nuove regole doveva inizialmente essere il 30 giugno 2022, ma è stata posticipata per dare alle persone più tempo per adeguarsi).
Il contributo introdotto dal governo può essere usato una sola volta da ogni residente (identificato attraverso il codice fiscale) per l’acquisto di un solo televisore che rientri nell’elenco delle apparecchiature idonee pubblicato dal ministero, e si applica al suo prezzo finale comprensivo di IVA.
Per accedere al buono non ci sono requisiti reddituali o patrimoniali: non serve quindi presentare il proprio ISEE, il sistema che misura la condizione economica delle famiglie italiane. Bisogna solo rottamare un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018 ed essere in regola coi pagamenti del canone Rai o esentati.
Il buono si può richiedere fino al 31 dicembre 2022 attraverso un modulo apposito, che può essere consegnato direttamente al rivenditore del nuovo televisore, il quale si occuperà di smaltire quello vecchio. In caso si voglia rottamare il televisore da sé, si può consegnare il modulo all’isola ecologica in cui lo si porta, che certificherà l’avvenuta rottamazione. L’erogazione del contributo dipende però dalla disponibilità dei fondi stanziati, che sono 250 milioni di euro. Esauriti i fondi, non sarà più possibile ottenere i contributi a meno di nuovi stanziamenti.
Questo nuovo buono è cumulabile con il “bonus TV” già introdotto a ottobre 2019, che prevedeva un contributo massimo di 50 euro per l’acquisto di un nuovo televisore o un decoder, riservato alle famiglie con ISEE inferiore ai 20 mila euro. Se cumulato col nuovo contributo, il “bonus TV” sarà però fruibile fino a un massimo di 30 euro.
Il DVB-T2 è la nuova versione del DVB-T, acronimo che sta per Digital Video Broadcasting for Terrestrial television e indica quello che comunemente chiamiamo digitale terrestre: uno standard per trasmettere contenuti entrato in vigore in Italia nel 2012. Tra le altre cose, la nuova versione di questo standard permetterà di trasmettere in definizione ultra alta (UHDTV), migliorare la qualità del segnale, e liberare frequenze che attualmente sono utilizzate dalla televisione mettendole a disposizione della rete 5G.
Lo standard HEVC Main 10 invece è una versione aggiornata dello standard di compressione video HEVC (High-Efficiency Video Coding), utilizzato al momento e approvato nel 2013.
Per chi non volesse sostituire il proprio televisore, l’alternativa è munirsi di un decoder DVB-T2/HEVC Main 10. Il costo di questi apparecchi può variare dai 15 ai 100 euro, il che li rende sicuramente un’alternativa più economica rispetto a un televisore nuovo, anche tenendo conto del bonus appena introdotto.
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