Draghi dice che condivide «appieno» il concetto alla base del reddito di cittadinanza

E ha aggiunto che è troppo presto per parlare di eventuali riforme, come chiede Renzi

(ANSA/FILIPPO ATTILI)
(ANSA/FILIPPO ATTILI)

Venerdì il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto che «è troppo presto» per parlare di possibili modifiche allo strumento del reddito di cittadinanza, che garantisce un sussidio alle persone disoccupate o con un reddito sotto una certa soglia. In questi giorni il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha proposto di abolirlo e ha parlato di una possibile raccolta firme per un referendum abrogativo. Draghi ha anche aggiunto:

Il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido appieno.

Il reddito di cittadinanza fu introdotto nel 2019, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle. Lo votò anche la Lega, anche se oggi il leader Matteo Salvini si dice d’accordo con Renzi, sostenendo che a settembre la misura andrà rivista.

A percepire almeno una mensilità del sussidio nei primi sei mesi del 2021 sono stati 1,6 milioni di nuclei famigliari, per un totale di 3,7 milioni di persone coinvolte e una media di 548 euro per assegno. La misura è stata difesa in questi giorni tra gli altri dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, oltre che dal Movimento 5 Stelle.

Da tempo però si discute di come potrebbe essere modificato per risolvere quello che è un suo riconosciuto problema: si è dimostrato una efficace misura di sostegno per le fasce più povere e svantaggiate della popolazione, specialmente alla luce della crisi dovuta alla pandemia, ma ha in larga parte fallito come strumento di attivazione del mercato del lavoro.