In Germania sarà offerta la terza dose del vaccino alle persone più a rischio
La nuova fase della campagna vaccinale inizierà a settembre: è stata decisa dal governo a causa della variante delta
Da settembre in Germania inizierà una nuova fase della campagna vaccinale che prevede la somministrazione della terza dose del vaccino contro il coronavirus a categorie considerate a rischio, come gli anziani o chi ha un sistema immunitario debole. L’ulteriore richiamo sarà facoltativo, come le prime vaccinazioni, e sarà offerto con vaccini a mRNA: Pfizer-BioNTech o Moderna, indipendentemente dal vaccino utilizzato per la prima e la seconda dose.
La decisione è stata presa dal ministero federale della Sanità guidato da Jens Spahn, che si è detto preoccupato a causa di una ridotta o debole risposta immunitaria dovuta alla variante delta, più contagiosa, prevalente in molti paesi europei. Al momento in Germania poco più del 52 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale e il 62 per cento ha ricevuto almeno una dose.
Il primo paese a iniziare la somministrazione della terza dose agli anziani è stato Israele, e il Regno Unito sta valutando questa possibilità. Anche in Italia le autorità sanitarie stanno valutando l’opportunità di somministrare il richiamo. «Sarà molto probabile un booster, una terza dose dei vaccini», ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in un’intervista al Messaggero. «La situazione è in costante miglioramento, la combinazione delle misure di distanziamento sociale con la progressiva crescita della vaccinazione ci ha dato questo risultato».
Per estendere ulteriormente la protezione contro il coronavirus, è stato deciso anche di aprire le vaccinazioni a tutti i giovani tra i 12 e i 17 anni. Anche in questa fascia d’età la vaccinazione sarà volontaria e avverrà solo dopo il consenso dei genitori, come in Italia, e un controllo medico per escludere gravi rischi per la salute. Finora era stata raccomandata la vaccinazione tra i 12 e i 17 anni solo alle ragazze e ai ragazzi con patologie pregresse e quindi più a rischio in caso di contagio.