Cos’è successo martedì a Tokyo
L'Italia ha vinto il quinto oro ma ha perso due squadre, Simone Biles è tornata con un bronzo, Elaine Thompson-Herah è ancora la donna più veloce del mondo
Nell’undicesima giornata di gare ai Giochi olimpici di Tokyo sono state assegnate 24 medaglie d’oro. Una di queste è andata all’Italia, grazie alla coppia mista formata da Caterina Banti e Ruggero Tita, prima nella categoria Nacra 17 dei piccoli catamarani. È stato il primo oro in una gara mista per l’Italia alle Olimpiadi e il quinto in questa edizione giapponese.
Con quest’ultima vittoria l’Italia ha superato il numero complessivo di medaglie ottenute cinque anni fa a Rio de Janeiro. Lì furono 28, a Tokyo sono già 29. Gli ori però sono quattro in meno: potrebbero però diventare tre in meno se domani la squadra maschile di inseguimento su pista dovesse vincere la finale contro la Danimarca.
Uno dei nuovi record del mondo registrati oggi è arrivato proprio da questa squadra. Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan lo hanno stabilito con un tempo record di 3:42.307, grazie al quale hanno battuto la Nuova Zelanda in rimonta qualificandosi alla finale di domani mattina. La squadra femminile di inseguimento, invece, non è andata oltre il sesto posto, ma non ci si aspettava una medaglia.
Nelle altre gare della mattina, due nazionali maschili che potevano pensare di ambire a una medaglia sono state eliminate, entrambe ai quarti di finale.
Quella di basket ha perso 84-75 contro la Francia. Non era tra le più quotate, aveva diverse assenze importanti (su tutte quelle di Marco Belinelli e Gigi Datome) e alcuni giocatori stanchi dalla stagione trascorsa. Ha disputato tutto sommato un buon torneo, a cui mancava da diciassette anni. L’eliminazione dal torneo di pallavolo è stata più deludente, perché l’Italia aveva vinto l’argento cinque anni fa ed è stata battuta dall’Argentina, sconfitta nettamente ai Mondiali del 2018.
Il primo grande risultato della giornata è stato quello del norvegese Karsten Warholm. Ha vinto come previsto la finale dei 400 metri ostacoli e ha stabilito anche un nuovo record del mondo, battendo quello che aveva fatto registrare appena un mese fa. Warholm è arrivato primo con un tempo di 45,94, diventando il primo atleta a scendere sotto i 46 secondi in questa specialità. Ma è stata una gara veloce per tutti i concorrenti, e questo può essere ritenuto un segno della predisposizione alla velocità della pista di Tokyo, come ha scritto il New York Times.
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È stata una giornata intensa per l’atletica leggera. Nel salto in lungo femminile il podio finale è stato quasi completamente diverso da quello di Rio de Janeiro. Ha vinto la tedesca Malaika Mihambo (quarta nel 2016), davanti all’americana Brittney Reese (argento a Rio) e alla nigeriana Ese Brume (quinta l’ultima volta). Nel salto con l’asta, invece, è andata come doveva andare: ha vinto lo svedese Armand “Mondo” Duplantis, già campione europeo e detentore del record mondiale di 6,18 metri. A Tokyo ha provato a battere il precedente record, senza successo: si è “fermato” a 6,02.
La diciannovenne Athing Mu è diventata la prima statunitense a vincere gli 800 metri dal 1968. La britannica Keely Hodgkinson ha preso l’argento — prima medaglia britannica nell’atletica alle Olimpiadi — e ha stabilito il record nazionale.
Si è disputata infine la seconda gara più attesa della velocità, i 200 metri femminili. Anche qui ha vinto Elaine Thompson-Herah — già vincitrice dei 100 metri di sabato — con il secondo tempo più basso di sempre. Come cinque anni fa in Brasile, Thompson ha vinto sia i 100 che i 200 metri, confermandosi ancora come donna più veloce al mondo. La sua più grande rivale, la connazionale Shelly-Ann Fraser-Pryce, non è riuscita a salire sul podio. L’argento è andato a Christine Mboma (Namibia), il bronzo a Gabrielle Thomas (Stati Uniti).
Nel lancio del martello la polacca Anita Wlodarczyk è entrata nella storia della disciplina. Ha vinto l’oro per la terza edizione consecutiva dei Giochi. Con quest’ultima finale detiene 27 dei migliori 30 lanci nella storia del martello femminile. Nella stessa gara l’italiana Simona Fantini è arrivata dodicesima e quindi ultima con un lancio di 69 metri, tre in meno del suo record personale.
La ginnasta americana Simone Biles è tornata a gareggiare nella trave dopo i ritiri dei giorni scorsi causati dallo stress e da condizioni psicofisiche non ritenute adatte. A Rio de Janeiro vinse l’argento, oggi ha vinto il bronzo, un buon risultato considerando il punteggio non così distante dalla prima e tutto quello che le è successo ultimamente. Dopo la finale ha detto: «Non è stato facile ritirarsi da tutte quelle competizioni. La gente pensava che fosse facile, ma io fisicamente e mentalmente non ero nelle condizioni giuste e non volevo mettere a repentaglio la mia salute e la mia sicurezza perché, alla fine, non ne vale la pena».
Dopo la finale del torneo femminile di calcio tra Svezia e Canada, è stata decisa anche quella del torneo maschile. Sarà Spagna-Brasile, squadre che hanno eliminato rispettivamente Giappone (1-0 ai supplementari) e Messico (dopo i calci di rigore). La Spagna ha già vinto il torneo nel 1992 a Barcellona, il Brasile nel 2016 a Rio de Janeiro.
Il medagliere all’undicesima giornata delle Olimpiadi:
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