Simone Biles si è ritirata da altre due gare
La forte ginnasta americana non parteciperà nemmeno alle finali individuali del volteggio e delle parallele asimmetriche
La ginnasta statunitense Simone Biles ha deciso di non partecipare nemmeno alle finali individuali del volteggio e delle parallele asimmetriche di ginnastica artistica, in programma domenica alle Olimpiadi di Tokyo. Biles è ancora in dubbio se partecipare alla finale di corpo libero, in programma lunedì, e a quella della trave, martedì.
Biles, che è la più forte ginnasta in attività, giovedì aveva già deciso di non partecipare alla finale del concorso generale individuale, dopo essersi ritirata a sorpresa a gara in corso durante la finale della gara a squadre martedì.
Biles aveva detto di non essere nelle condizioni psicofisiche adatte per gareggiare, e successivamente aveva spiegato di aver sofferto di “twisties”, problemi di natura psicomotoria che fanno perdere l’orientamento durante l’esecuzione di alcuni esercizi: queste incertezze possono portare anche a gravi infortuni in uno sport come la ginnastica artistica, e ancora di più negli esercizi estremamente complessi che fa Biles.
Negli Stati Uniti la stampa ha estesamente celebrato la scelta di Biles di ritirarsi: in tanti hanno sottolineato l’importanza del messaggio che passa da una decisione simile, riconducibile a quello più ampio con il quale negli ultimi anni si sta cercando di sensibilizzare alla serietà e alla natura clinica dei problemi di ansia, stress e depressione che può causare il modello competitivo che regola tanti aspetti della vita contemporanea, specialmente nei giovani.
Ci sono state però anche molte critiche nei suoi confronti: è stata accusata, per esempio, di aver abbandonato le sue compagne di squadra nella gara più importante e di nascondersi dietro la salute mentale per giustificare un suo calo di forma rispetto agli standard a cui aveva abituato, per il quale dovrebbe essere sostituita dalla ginnasta più meritevole nelle graduatorie. Altre obiezioni non hanno messo in discussione la scelta di Biles, giudicata più che legittima, quanto i toni entusiasti con cui è stata raccontata: celebrare l’importanza di saper rinunciare alla competizione e al primato per tutelare la propria salute mentale, hanno commentato in molti, non ha senso se si parla di Olimpiadi, animate esattamente da quella competizione tra i migliori.
– Leggi anche: La scelta di Simone Biles