Israele ha accusato l’Iran di essere responsabile di un attacco a una petroliera israeliana al largo dell’Oman
Giovedì due membri dell’equipaggio di una petroliera israeliana, uno britannico e uno rumeno, sono morti in seguito a un attacco alla nave avvenuto al largo della costa dell’Oman. Il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid ha accusato l’Iran di essere dietro l’attacco e ha scritto su Twitter di aver parlato con Dominic Raab, ministro degli Esteri britannico, e di avergli accennato della «necessità di rispondere duramente all’attacco alla nave in cui è stato ucciso un cittadino britannico».
I contorni della vicenda sono ancora poco chiari, ma secondo tre funzionari militari israeliani che hanno parlato in forma anonima con il New York Times l’attacco sarebbe stato fatto da droni iraniani senza pilota. Non è la prima volta che l’Iran – che affaccia sullo stesso tratto di mare dell’Oman – viene accusato di compiere attacchi a petroliere in quelle zone.
Un funzionario del dipartimento della Difesa americano ha detto che la Marina militare statunitense ha ricevuto una richiesta di soccorso poco dopo l’attacco, e che a seguito di un’ispezione ha potuto confermare che l’attacco è stata opera di droni (ma non ha potuto specificare quanti).
L'Iran non ha confermato né smentito le accuse israeliane, ma la tv di stato Al-Alam ha descritto l'attacco come una «risposta a un recente attacco di Israele» contro un aeroporto militare in Siria, dove l'Iran sostiene il regime di Bashar al Assad.