Una canzone dei My chemical romance
Un grande spettacolo da circo sotto casa
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Ho scoperto solo ieri che una settimana fa era morto Chuck E. Weiss, musicista di molti meriti ma conosciuto soprattutto come protagonista di una amata canzone di Rickie Lee Jones, Chuck E.’s in love. Da Playlist: “Il suo primo singolo, grande successo. Quello del titolo è Chuck E. Weiss, musicista californiano del giro: Tom Waits, che allora stava con Rickie Lee Jones (le foto dei due sono nella copertina di Blue Valentine), riattaccò dopo una telefonata di Weiss e le riferì la sintesi della conversazione, “Chuck E. è innamorato”. Il suono è molto Los Angeles, jazz-pop e un po’ piano bar, e la pausa centrale in cui lei cerca Chuck E. in giro fu da subito una cosa memorabile”.
Ieri sera invece è morto Dusty Hill degli ZZ Top, nel mondo più famosi per le barbe che per la musica, ma io sono affezionato a questa canzone, di strofa migliore che di ritornello.
Avevamo detto che arrivava un disco di Angel Olsen di cover degli anni Ottanta virate lugubri, con inventiva scelta, e oggi è stata diffusa quella di Safety Dance dei Men without hats.
Come annunciato, la newsletter e io ci mettiamo in vacanza, un po’: ci sentiamo a settembre e vi auguro di passare agosto in qualche posto in mezzo al niente.
Welcome to the black parade
My chemical romance
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Vi lascio trionfalmente, come foste ragazzi che preparano il weekend: che lo siate o no. Qualche sera fa, dall’appartamento di cui sono da poco inquilino, pericolosamente ma non drammaticamente prossimo a una zona di vivacità serale milanese, ho udito dalla strada dove spesso sciamano giovani di passaggio risuonare delle note familiari, e sono andato ad affacciarmi. Non bastasse la canzone, e il debole che ho per quelli che cantano in coro, questi ricordavano molto un gruppo che arrivasse da fuori città diretto a uno spettacolo, un circo, una parata.
When I was a young boy
My father took me into the city
To see a marching band
I My chemical romance sono una rock band americana un po’ da baraccone, nel senso che hanno nella musica e nel presentarsi delle inclinazioni alla Queen di ricchezza barocca e carica, ma che vanno da cose molto pop a ruvidezze quasi punk. Esistono da vent’anni ed ebbero dei grandi successi di vendite soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito all’inizio del millennio, ma il passaggio sotto casa mia vi dice della dimensione planetaria e permanente di quel successo: Welcome to the black parade è del 2006, e il loro ultimo disco è del 2010, prima che si sciogliessero salvo recuperarsi dopo qualche anno.
He said, “Son, when you grow up
Would you be the savior of the broken
The beaten and the damned?”
Welcome to the black parade è un grande spettacolo da circo, di travolgente coinvolgimento (come dimostra il solito video sotto casa, e la mia tentazione di affacciarmi immediatamente): e per questo è stata poi associata spesso a eventi sportivi. Oppure, per noi stasera, ai fuochi d’artificio di fine luglio e al salutarvi per un po’, buone vacanze, sipario.
We’ll carry on, we’ll carry on
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