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As Salt, Giordania

È una città che sorge sull'altopiano di Balqa, e che negli ultimi decenni dell'Impero Ottomano ebbe una grande espansione. Fece da crocevia commerciale tra le zone desertiche a oriente e quelle a occidente, cosa che attirò molti mercanti che si insediarono nella città, dove si sono mescolati stili molto diversi tra loro, dall'Art Nouveau europeo al neo-coloniale passando per tradizioni più locali. (© TURATH: Architecture and Urban Design Consultants - UNESCO)

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Foresta Kaeng Krachan

Si trova in Thailandia, nella penisola di Malay, e qui si incrociano la flora e la fauna di tre diverse regioni climatiche e ambientali, quella himalayana, quella indocinese e quella di Sumatra, per cui c'è notevole biodiversità ed è l'habitat di alcune specie considerate a rischio di estinzione come il coccodrillo siamese, l'elefante asiatico e la tartaruga gigante asiatica. (© Sunee Sakseau/UNESCO)

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Il paesaggio minerario di Roșia Montană, Romania

La città di Roșia Montană sorge sui monti Apuseni, nell'ovest del paese, dove ci sono i resti del più grande complesso minerario sotterraneo risalente all'antica Roma. Qui, dove un tempo sorgeva la città di Alburnus Maior, a partire dal 106 dopo Cristo i romani estrassero un totale di 500 tonnellate d'oro costruendo circa 7 chilometri di gallerie sotterranee. Nella zona sono state trovate anche tavolette scritte che hanno fornito importanti informazioni sulle attività minerarie dell'epoca – non solo a livello locale, ma in tutta l'antica provincia romana della Dacia – e nuovi dettagli su alcuni aspetti socio-economici e linguistici dell'antica Roma. Il sito è ritenuto dall'UNESCO tra quelli in pericolo, perché ci sono programmi di ripresa dell'attività mineraria che potrebbero alterare il paesaggio. (© Daniel Vrabioiu/UNESCO)

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Colonie della Benevolenza, Belgio e Paesi Bassi

Sono quattro residenze agricole costruite nell'Ottocento per dare un alloggio alle fasce sociali più povere in luoghi lontani dai centri abitati, volute dalla Società della Benevolenza, che mirava appunto a ridurre la povertà. A metà Ottocento in località di questo tipo vivevano circa 11mila persone. (© Province of Drenthe on behalf of all nomination partners/UNESCO)

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Emporio del Mondo, Quanzhou, Cina

Quanzhou tra il 1000 e il 1400 dopo Cristo era un fiorente emporio, vale a dire una località commerciale marittima, con importanti legami con l'entroterra cinese. Tra i luoghi compresi nel sito protetto dall'UNESCO c'è anche una moschea ritenuta tra i primi edifici islamici della Cina, risalente all'XI secolo, oltre a una serie di resti archeologici. (© Quanzhou maritime Silk Road World Heritage Nomination Center)

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Tempio di Ramappa, Telangana, India

Il tempio di Ramappa, anche chiamato Rudreshwara, è un tempio dedicato a Shiva che si trova nello stato di Telangana, circa 200 chilometri a nord della città di Hyderabad. Costruito tra il 1213 e il 1243, il tempio è decorato con statue ritenute dall'UNESCO di alto livello artistico, che illustrano le danze tipiche della cultura legata alla dinastia Kakatiya (1123-1323). (© ASI/UNESCO)

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Isole di Amami-Oshima, Tokunoshima, Okinawa (parte nord), Iriomote

Queste isole del Giappone comprendono più di 42mila ettari di foresta subtropicale, situata a sudest del paese e completamente disabitata dall'uomo, motivo per cui c'è grande biodiversità e ospita numerose specie di animali a rischio estinzione, alcune delle quali vivono solo in questi luoghi. (© MOEJ/UNESCO)

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Linea ferroviaria transiraniana, Iran

La costruzione di questa linea, che attraversa l'Iran da nordest a sudovest, iniziò nel 1927 e venne completata nel 1938. È lunga 1.394 chilometri e attraversa montagne e terreni accidentati, motivo per cui la ferrovia passa su quasi 400 ponti e sotto 224 gallerie. (© Hossein Javadi/UNESCO)

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Getbol, Corea del Sud

Sono piane di marea, o piane tidali, situate nelle coste meridionali e sudoccidentali della Corea del Sud. Anche qui vivono numerose specie considerate a rischio di estinzione. (© World Heritage Promotion Team of Korean Tidal Flat/UNESCO)

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Chiesa di Atlántida, Uruguay

La chiesa di Estación Atlántida, che si trova a 45 chilometri dalla capitale Montevideo, fu costruita nel 1960 e presenta alcune strutture progettate dall'ingegnere Eladio Dieste. È stata inserita tra i siti patrimonio dell'umanità perché ritenuta un esempio di come la povertà di risorse – è stata costruita prevalentemente con mattoni rossi – e le esigenze strutturali possano comunque originare grandi e ammirevoli opere architettoniche. (© CPCN, Getty Foundation/UNESCO)

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11 città termali europee, tra cui Montecatini (in foto)

“The Great Spa Towns of Europe”, secondo l'UNESCO, è un sito transnazionale di 11 città termali in giro per l'Europa: Baden bei Wien (Austria); Spa (Belgio); Františkovy Lázně (Repubblica Ceca); Karlovy Vary (Repubblica Ceca); Mariánské Lázně (Repubblica Ceca); Vichy (Francia); Bad Ems (Germania); Baden-Baden (Germania); Bad Kissingen (Germania); Montecatini Terme (Italia); Bath (Regno Unito). Queste città contribuirono a sviluppare la cultura termale tra l'Ottocento e il Novecento e secondo l'UNESCO «rappresentano l'interscambio tra i valori umani, gli sviluppi della medicina e la balneoterapia». (© Comune Montecatini Terme/UNESCO)

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La colonia degli artisti a Darmstadt, Germania

Fu voluta dal Granduca di Hesse Ernst Ludwig nel 1897, fu costruita dagli artisti stessi e fu pensato come un centro per riformare le arti e la cultura: gli edifici sono stati progettati per essere all'avanguardia e sperimentali nello stile, e per costituire un proficuo ambiente culturale. Il suo periodo di massima espansione fu all'inizio del Novecento. (© Nikolaus Heiss/UNESCO)

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Foreste pluviali colchiche, Georgia

In un tratto di costa del mar Nero lungo 80 chilometri, a est, c'è questo ecosistema di paludi e foreste pluviali che ospita circa 1100 specie di piante e altrettante specie di animali, di cui 19 ad alto rischio di estinzione, tra cui lo storione colchico. (© Agency of Protected Areas/UNESCO)

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Paseo del Prado e Buen Retiro, Madrid

Il paesaggio “culturale” – come lo chiama l'UNESCO – nato intorno al grande viale alberato Paseo del Prado, nel centro di Madrid, si sviluppa per circa 200 ettari. La via venne costruita a partire dal XVI secolo con fontane ed edifici prestigiosi. I giardini del Buen Retiro, invece, sono un'eredità del Palazzo Buen Retiro costruito nel XVII secolo. (© MonumentaMadrid/UNESCO)

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Ḥimā, Arabia Saudita

Questa area di interesse archeologico si trova a sudest dell'Arabia Saudita, in una zona arida e montuosa lungo il percorso di un'antica strada dove passavano le carovane. Era una sorta di stazione di pedaggio, la più antica conosciuta per le carovane nel deserto, e le scritte che si possono ammirare sulle rocce della zona vanno da 7000 anni fa fino al Novecento senza soluzione di continuità. (© SCTH/UNESCO)

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Sítio Roberto Burle Marx, Brasile

È il primo giardino tropicale a essere inserito tra i luoghi protetti dall'UNESCO. Si trova a ovest di Rio de Janeiro ed è un'idea dell'architetto paesaggista Roberto Burle Max, che l'ha costruito nell'arco di 40 anni per farne “un'opera d'arte vivente”: contiene una grande varietà di piante, tra le più rappresentative del paese, oltre a molte specie tropicali rare. (© Iphan/SRBM/UNESCO)

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Il tumulo di Arslantepe, Turchia

È alto trenta metri e si trova nella piana di Malatya, 12 chilometri a sudest del fiume Eufrate. Il sito archeologico comprende un complesso residenziale e si pensa che fosse abitato già sei millenni prima della nascita di Cristo, fino al periodo antico romano. Sul luogo sono stati fatti importanti ritrovamenti, tra cui quelle che vengono considerate le spade più antiche del mondo. (© MAIAO/UNESCO)

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Affreschi di Padova

L'UNESCO ha deciso di inserire nella lista dei luoghi protetti gli affreschi di otto diversi edifici padovani, dipinti tra il 1302 e il 1397 da artisti come Giotto (il ciclo della Cappella degli Scrovegni), Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona. (© Comune di Padova Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche/UNESCO)

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Complesso archeo-astronomico di Chankillo, Perù

È un sito archeologico risalente al 250-200 avanti Cristo che si trova nella Valle Casma, sulla costa settentrionale, e che al tempo svolgeva la funzione di calendario: attraverso la posizione del sole, osservata da torri e osservatori, era possibile stabilire la data e la caduta di equinozi e solstizi con notevole precisione. (© IDARQ/UNESCO)

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Faro di Cordouan, Francia

Si trova su una piana rocciosa sull'Atlantico, all'Estuario della Gironda, dove sfociano il Garonna e il Dordogna. Venne costruito tra il XVI e il XVII secolo, progettato dall'ingegnere Louis de Foix e ritenuto un “capolavoro” della segnalazione marina, il faro è decorato con colonne, gargoyle e modiglioni. (© SMIDDEST/UNESCO)

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Resti del confine dell'impero romano, Germania e Paesi Bassi

Questo sito archeologico transnazionale segue il fiume Reno per circa 400 chilometri e comprende 102 resti di un'antica sezione delle mura dell'impero romano, risalenti al II secolo dopo Cristo. Gran parte dei resti è sotterrata. (© Nederlandse Limes Samenwerking NL/UNESCO)

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Siti archeologici dell'era Jomon, Giappone

Si trovano tra le isole di Hokkaido e Tohoku, e sono pieni di testimonianze dell'antica civiltà Jomon, risalente a circa 10mila anni fa. Era una civiltà pre-agricola, composta da cacciatori-raccoglitori, ma comunque era sedentaria e aveva un complesso sistema di rituali e credenze spirituali. (© Sannai Maruyama Jomon Culture Center)

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Insediamenti della cultura Chinchorro, Cile

È un'area archeologica composta da tre siti che testimoniano la civiltà Chinchorro: cacciatori-raccoglitori che abitarono l'estremo nord del Cile tra il 5450 e l'890 avanti Cristo. In questi siti sono stati ritrovati i resti di quelli che vengono considerati i primi esempi di mummificazione artificiale di corpi, smembrati e riassemblati per creare delle sorta di sculture (© Regional Program for Protection of the Chinchorro Sites/UNESCO)

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Nizza, Francia

Nizza è stata inserita tra i luoghi protetti dall'UNESCO per via della sua caratteristica di residenza turistica invernale, grazie al suo clima temperato tutto l'anno. Già meta di aristrocratici stranieri provenienti da tutta Europa all'inizio dell'Ottocento, nel 1832 – quando si trovava sotto il regno dei Savoia – un nuovo piano regolatore la rese ancora più attrattiva per il turismo, con la costruzione di un grande viale oggi noto come Promenade des Anglais. Nel 1860 i Savoia la cedettero alla Francia e nel corso del secolo successivi sempre più stranieri, soprattutto russi, cominciarono a stabilirsi lì per l'inverno. (© Ville de Nice/UNESCO)

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Resti della comunità ShUM, Germania

Con il nome di ShUM, dalle iniziali in ebraico delle città tedesche di Speyer, Worms e Mainz, era nota la comunità ebraica di queste tre città, che viveva a stretto contatto ed ebbe un grande sviluppo nel Medioevo. Il sito comprende scuole religiose, sinagoghe, tribunali e cimiteri. (© Generaldirektion Kulturelles Erbe Rheinland-Pfalz/UNESCO)

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Dholavira, India

La città di Dholavira era uno dei maggiori centri della civiltà Harappan, tra il 3000 e il 1500 avanti Cristo, e si trova sull'isola di Khadir, nello stato Gujarat. È uno dei siti archeologici meglio preservati dell'Asia tra quelli risalenti a questo periodo, e comprende una città fortificata e un cimitero. (© ASI/UNESCO)

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Il paesaggio di Hawraman e Uramanat, Iran

Il paesaggio culturale delle regioni curde Hawraman e Uramanat, che si trovano tra Iran e Iraq, testimonia la cultura degli Hawrami, un popolo che abita queste zone dal 3000 avanti Cristo: ha imparato ad adattarsi alle asperità del terreno nel corso dei secoli, riuscendo ad allevare bestiame sui pendii ripidi delle montagne, a costruire case a più livelli e creare giardini nonostante l'aridità della terra. (© Aryan Nasrollahi/UNESCO)

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Moschee in stile sudanese, Costa d'Avorio

Queste otto moschee nelle città di Tengréla; Kouto; Sorobango; Samatiguila; M’Bengué; Kong e Kaouara hanno uno stile particolare, definito sudanese per via del fatto che si diffuse molto in Sudan nel Cinquecento: i contrafforti sono decorati da ceramiche e uova di struzzo e le torri e i minareti sono affusolate e rastremati verso l'alto. (© OIPC/UNESCO)

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Paesaggi di ardesia, Galles

Nel Galles nordoccidentale, durante la Rivoluzione industriale dell'Ottocento, l'estrazione dell'ardesia era molto sviluppata. Questi paesaggi ne testimoniano la storia. Il sito UNESCO comprende sei parti, ognuna con cave, miniere e resti degli insediamenti tutto intorno come porti, argini, ferrovie, case (sia abbandonate che ancora utilizzate). (© Crown copyright RCAHMW/UNESCO)

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Le opere di Jože Plečnik a Lubiana, Slovenia

L'architetto Jože Plečnik operò a Lubiana tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, cambiando profondamente i connotati della città in seguito alla dissoluzione dell'Impero Austro-ungarico. Da città periferica e provinciale, Lubiana assunse l'aspetto di città principale per gli sloveni. Le opere comprendono biblioteche, chiese, piazze, viali e ponti. (© Museum and Galleries of Ljubljana/UNESCO)

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I portici di Bologna, Italia

Tra gli elementi più rappresentativi di Bologna, i portici coprono una lunghezza di 62 chilometri e sono definiti una “proprietà privata a uso pubblico”, uno spazio comune su strada. Il sito UNESCO comprende 12 parti distinte di portici, incluse le aree circostanti. (© Giorgio Bianchi – Comune di Bologna/UNESCO)

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Parco nazionale Ivindo, Gabon

Questa area naturale di quasi 300mila ettari, sostanzialmente disabitata dall'uomo e incontaminata, si trova sull'equatore, nel Gabon del nord. Ospita molte specie di animali a rischio di estinzione, e alcune specie acquatiche ancora non classificate. (© Lee White/UNESCO)

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Incisioni rupestri sul Lago Onega e sul mar Bianco, Russia

Il sito UNESCO è diviso in due aree archeologiche l'una a 300 chilometri dall'altra, e comprendono circa 4.500 incisioni rupestri risalenti al neolitico, tra 6 e 7mila anni fa, in cui compaiono persone, uccelli, figure metà umane e metà animalesche, scene di caccia e pesca, figure geometriche e impronte umane. (© Republic centre for the state protection of cultural heritage of the Republic of Karelia/UNESCO)