Jeff Bezos ha proposto uno sconto di 2 miliardi di dollari alla NASA per fare assegnare a Blue Origin un contratto per le missioni lunari
Jeff Bezos, CEO dell’azienda spaziale Blue Origin e fondatore di Amazon, ha proposto alla NASA uno sconto di circa 2 miliardi di dollari se l’agenzia spaziale statunitense affiderà a Blue Origin uno dei contratti per sviluppare e gestire un sistema per portare nuovamente gli astronauti sulla Luna, a oltre 50 anni dal primo allunaggio. Bezos ha formulato l’insolita proposta attraverso una lettera aperta indirizzata a Bill Nelson, l’attuale amministratore della NASA, e a pochi giorni da un’importante decisione su un ricorso presentato dalla sua azienda, dopo che la NASA aveva deciso di affidare un contratto da 2,9 miliardi di dollari per il primo allunaggio a SpaceX, l’azienda spaziale di Elon Musk.
In vista della decisione del Government Accountability Office (GAO), la sezione del Congresso che si occupa di revisioni in vari settori legati agli stanziamenti di denaro pubblico, Bezos ha proposto che Blue Origin lavori per due anni ai progetti lunari senza costi per la NASA e che provveda gratuitamente a un test in orbita intorno alla Terra di Blue Moon, il suo sistema proposto per portare gli astronauti sulla Luna. Bezos ha scritto: «Sono onorato di poter dare questo contributo e sono grato di essere nelle condizioni finanziarie per poterlo fare». Con un patrimonio di oltre 209 miliardi di dollari, maturato soprattutto grazie ai successi di Amazon, Bezos è attualmente la persona più ricca al mondo.
La NASA aveva scelto SpaceX per la prima missione con astronauti sulla Luna ritenendo che la sua offerta fosse migliore, sia in termini economici sia tecnologici. Inizialmente avrebbe dovuto scegliere due aziende per altrettanti contratti per lo sviluppo di un sistema (lander) per gli allunaggi. Con sorpresa di molti, a metà aprile l’agenzia aveva annunciato di avere scelto la proposta di SpaceX e basta, affidandole un contratto da 2,9 miliardi di dollari per riportare gli astronauti sulla Luna. La NASA non avrebbe avuto risorse economiche a sufficienza per finanziare due diversi contratti, e da questo è derivata la proposta di Bezos di procedere ugualmente, ma senza costi per l’ente spaziale.
Secondo diversi osservatori, difficilmente la NASA accetterà la proposta di Bezos, considerato che c’è già una decisione su come procedere con la sperimentazione dei primi nuovi allunaggi. La lettera mostra comunque quanto Bezos sia interessato a espandere le attività di Blue Origin oltre le attuali dedicate al turismo spaziale, ma in molti hanno fatto notare come mostri anche una certa sua inclinazione a pensare che qualsiasi cosa possa essere acquistata, quando la disponibilità di denaro non è un problema.
Il programma Artemis, annunciato qualche anno fa dalla NASA, prevede di tornare sulla Luna in tempi stretti. L’amministrazione di Donald Trump avrebbe voluto raggiungere l’obiettivo nel 2024, scadenza ritenuta impraticabile da molti esperti. La nuova amministrazione di Joe Biden ha finora mantenuto gli obiettivi di Artemis, ma senza fornire indicazioni precise sull’anno in cui ci sarà la missione inaugurale con il primo allunaggio di un’astronauta.