I gravi incendi in Sardegna
Nella provincia di Oristano quasi 1.500 persone hanno dovuto lasciare le proprie case e più di 20mila ettari di terreno sono bruciati
Sono quasi 1.500 le persone sfollate e più di 20mila gli ettari di terreno bruciati dai gravi incendi che nel fine settimana sono divampati nella provincia di Oristano, nella Sardegna centro-occidentale. Gli incendi hanno distrutto boschi, oliveti, campi coltivati, aziende e case, e i vigili del fuoco sono al lavoro da ormai due giorni per cercare di spegnere le fiamme.
Gli incendi erano iniziati tra venerdì sera e sabato mattina in una zona boscosa del massiccio del Montiferru. Il vento e le alte temperature avevano alimentato le fiamme, che nella giornata di sabato avevano raggiunto i centri abitati di Santu Lussurgiu e di Cuglieri, e successivamente quello di Sennariolo.
Questi ultimi due comuni si trovano a pochi chilometri di distanza e inizialmente gli abitanti di Cuglieri si erano rifugiati a Sennariolo per allontanarsi dall’incendio, ma poche ore dopo avevano dovuto spostarsi di nuovo. L’incendio aveva infine raggiunto anche Porto Alabe, località turistica di mare dove circa 200 persone hanno dovuto lasciare le proprie case. Le fiamme hanno distrutto anche l’olivastro millenario “Sa Tanca Manna”, simbolo della città di Cuglieri.
– Leggi anche: L’albero millenario distrutto dagli incendi in Sardegna
Un nuovo fronte, ora tra le case di Porto Alabe, a ridosso della costa. La #Sardegna oggi oggi è un inferno enorme. Chilometri e chilometri di territorio devastato. Danni incalcolabili. E il vento continua a spingere le fiamme. L’emergenza #incendi non finisce pic.twitter.com/p9aShj80IW
— Nicola Pinna (@nicola_pinna) July 25, 2021
Nell’agosto del 1994 la zona del Montiferru era stata già colpita da un gravissimo incendio, risultato poi doloso, che aveva in gran parte distrutto i boschi di Seneghe, Bonarcado, Cuglieri, Santu Lussurgiu e Scano Montiferro.
Dell’incendio di questo fine settimana non si conoscono le cause: un primo incendio c’era stato venerdì sera tra Bonarcado e Santu Lussurgiu, dopo che aveva preso fuoco un’automobile. Le fiamme avevano bruciato circa 20 ettari di bosco ed erano state spente, ma poco dopo si erano riaccese nella stessa zona, e ora la Procura di Oristano sta indagando per capirne le cause.
Senza sosta il lavoro dei #vigilidelfuoco a #Oristano per gli incendi boschivi: a Cuglieri e Santa Caterina operano 10 squadre a terra e 8 #canadair. A Scano di Montiferro squadre schierate a protezione del centro abitato [#25luglio 16:30] pic.twitter.com/738dBzRAPQ
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 25, 2021
Sul posto sono al lavoro da sabato 7.500 persone per prestare soccorso e spegnere le fiamme, e 20 mezzi aerei (tra cui 7 Canadair e 13 elicotteri). Il presidente della Sardegna, Christian Solinas, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiesto che vengano stanziati immediatamente dei fondi a sostegno della regione per aiutare le comunità colpite. Solinas ha detto che chiederà al presidente del Consiglio Mario Draghi che una quota dei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sia subito destinata alla Sardegna «per un grande progetto di riforestazione, che rimargini queste terribili ferite».
Sempre tra sabato e domenica alcuni incendi di minore intensità hanno colpito altre zone della Sardegna, da Nord a Sud, alimentati dal forte vento degli ultimi giorni. In particolare a Ittiri, in provincia di Sassari, il fuoco ha distrutto oltre 150 ettari di campagna, ma non ha riguardato il centro abitato.
"La solidarietà della #CroceRossa alla #Sardegna, colpita in queste ore da devastanti incendi. Un ringraziamento ai molti volontari impegnati senza sosta per coadiuvare l'evacuazione e fornire acqua e viveri". Così il Presidente della CRI @FrancescoRocca.#UnItaliaCheAiuta pic.twitter.com/3C7fPNSJ6O
— Croce Rossa Italiana (@crocerossa) July 25, 2021