A El Salvador è stato ordinato l’arresto dell’ex presidente Salvador Sánchez Cerén per corruzione
Il procuratore generale della repubblica di El Salvador ha ordinato l’arresto dell’ex presidente Salvador Sánchez Cerén per corruzione e riciclaggio di denaro. I presunti crimini sarebbero stati commessi tra il 2009 e il 2014, quando Sánchez Cerén era vicepresidente di Mauricio Funes, che avrebbe poi sostituito dal mandato successivo.
Assieme a lui sono accusati anche altri nove alti funzionari dell’amministrazione di Funes: Sánchez Cerén e quattro di loro sono risultati irreperibili, mentre altri cinque sono stati arrestati. Il procuratore generale ha detto che emetterà un mandato di cattura internazionale per Sánchez Cerén e che chiederà all’Interpol di emettere una red notice, ovvero una richiesta di localizzare, arrestare ed estradare un criminale o sospetto tale.
Sánchez Cerén è un esponente del Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale, il partito di sinistra di cui inizialmente faceva parte anche l’attuale controverso presidente del paese, Nayib Bukele: quest’ultimo ne era stato espulso nel 2017 ed era stato eletto presidente come indipendente nel 2019, sostituendo proprio Sánchez Cerén. Bukele, su Twitter, ha definito Sánchez Cerén come un «fuggiasco» e ha detto che sarebbe scappato all’estero nel dicembre del 2020.
El ex Presidente Salvador Sánchez Cerén es oficialmente un prófugo de la justicia.
Por cierto, salió de nuestro país vía frontera terrestre en diciembre 2020 y jamás regresó.
— Nayib Bukele (@nayibbukele) July 23, 2021