Guida alle Olimpiadi di Tokyo
Le cose essenziali da sapere sulla tormentata edizione dei Giochi estivi, iniziata ufficialmente venerdì con la cerimonia di apertura
I Giochi olimpici di Tokyo 2020 nel 2021 sono stati ufficialmente aperti venerdì con la cerimonia inaugurale allo Stadio Nazionale del Giappone. Sono state, e lo saranno probabilmente anche nelle prossime due settimane, una delle edizioni più tormentate nella storia delle Olimpiadi moderne: nessuna prima d’ora era stata rinviata per motivi non legati alle due guerre mondiali (come fu per Berlino 1916, Tokyo 1940 e Londra 1944).
Negli ultimi decenni le Olimpiadi sono state spesso precedute da polemiche e malumori, se non da grandi proteste, come accadde nel 2016 con le manifestazioni a Rio de Janeiro contro la corruzione e la disuguaglianza sociale. A Tokyo le polemiche hanno riguardato la pandemia e tutti i rischi legati all’organizzazione della manifestazione. L’opposizione alle Olimpiadi di Tokyo è ancora diffusa (circa il 60 per cento della popolazione secondo gli ultimi sondaggi), ma il 23 luglio è arrivato e ora si comincia: nella cerimonia d’apertura l’Imperatore Naruhito ha dichiarato aperti i Giochi, e la tennista Naomi Osaka ha acceso il braciere olimpico.
Che Olimpiadi saranno
Secondo gli organizzatori, le seconde Olimpiadi moderne organizzate dalla città di Tokyo saranno caratterizzate dall’incremento dell’intelligenza artificiale connessa alla manifestazione: dal riconoscimento facciale su larga scala ai mezzi di trasporto ecologici e a guida automatica. Ci si avvicinerà inoltre alla parità di genere tra i partecipanti. Si sono qualificate ai Giochi 5.635 atlete, il 49 per cento dei circa 11.500 previsti complessivamente. Fra tre anni, alle Olimpiadi di Parigi, si arriverà alla parità perfetta: 5.000 uomini e 5.000 donne.
Ci sarà il pubblico?
La cosa che si noterà di più in questi Giochi sarà l’assenza quasi totale del pubblico, conseguenza dello stato di emergenza pandemico in vigore nell’area metropolitana di Tokyo. Quest’ultima misura ha riguardato gli spettatori residenti in Giappone: la presenza di stranieri era già stata esclusa a marzo. L’assenza del pubblico inciderà molto sull’atmosfera degli eventi, ma come ha detto alla rivista Athletics Weekly l’ex ostacolista inglese Colin Jackson «se lo stadio è pieno, fantastico. Se lo stadio è vuoto, non importa».
Lo Stadio Nazionale di Tokyo
È stato costruito nella stessa area del vecchio Stadio Olimpico, che era stato edificato in occasione delle Olimpiadi del 1964 e demolito sei anni fa. Il progetto originario era stato assegnato inizialmente allo studio londinese di Zaha Hadid, ma in seguito alle polemiche sui costi l’allora primo ministro Shinzo Abe aveva bloccato il progetto riassegnandolo all’architetto giapponese Kengo Kuma, che ha lavorato a una versione più contenuta e meno costosa.
Perché ancora Tokyo 2020
Anche se sono stati rinviati di un anno, i Giochi fanno ancora riferimento al 2020, una scelta simile a quella adottata dalla UEFA per gli Europei di calcio. È una soluzione dettata dalla portata degli eventi e dai tempi ristretti dei rinvii. Sarebbe stato impossibile per gli organizzatori correggere e rimpiazzare tutta la comunicazione prodotta dal 2013 a oggi, sia fisicamente che nell’immaginario creato in questi anni.
Come ci si deve regolare con gli orari
Il Giappone è avanti di sette ore rispetto all’Italia. Le gare da medaglia inizieranno tra le 3 e le 4 di mattina, salvo casi eccezionali, e finiranno verso le 3 del pomeriggio, salvo altri casi eccezionali.
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Dove si seguiranno in Italia
Per seguire tutte le Olimpiadi bisognerà avere un abbonamento a Discovery+ (al pacchetto che prevede l’offerta sport) o alla piattaforma online Eurosport Player. La Rai le trasmetterà invece in modo parziale: farà vedere le gare con atleti italiani e le più importanti nel corso di ogni giornata. Sarà inoltre possibile seguire le Olimpiadi sui canali Eurosport che fanno parte dell’offerta di Dazn, ma non su Sky. E siccome Discovery ha l’esclusiva per quanto riguarda la trasmissione in streaming delle Olimpiadi, le gare trasmesse dalla Rai non si potranno vedere su RaiPlay.
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Un po’ di numeri
A Tokyo 204 nazioni e 2 delegazioni gareggeranno in 339 competizioni divise tra 33 sport diversi, 4 dei quali previsti per la prima volta: arrampicata sportiva, skate, surf e karate. Il baseball e il softball torneranno invece dopo 12 anni. Verranno assegnate 339 medaglie d’oro e le gare saranno ospitate in 42 sedi diverse, gran parte delle quali a Tokyo.
I protocolli sanitari
Il presidente del CIO Thomas Bach ha detto che l’ottanta per cento degli atleti è vaccinato, grazie anche agli accordi presi dall’organizzazione con il produttore Pfizer-BioNTech. Tutti i partecipanti si sottoporranno a test giornalieri, e se risulteranno positivi dovranno isolarsi all’interno di una struttura predisposta.
Quanti italiani ci saranno in Giappone
Con la qualificazione della Nazionale maschile di basket, la delegazione olimpica italiana sarà la più numerosa di sempre: 384 atleti, 198 uomini e 186 donne in 36 diverse discipline. I portabandiera alla cerimonia di apertura saranno la tiratrice al volo emiliana Jessica Rossi e il ciclista veronese Elia Viviani. La pallavolista padovana Paola Egonu sarà una delle portabandiere del CIO.
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Come saranno le medaglie
Le medaglie, presentate due anni fa, sono state realizzate con materiali di scarto provenienti da sei milioni di dispositivi elettronici in disuso recuperati in tutto il paese. Il designer giapponese Junichi Kawanishi ha riprodotto su una faccia la Nike alata al centro dello stadio Panathinaiko di Atene, e sull’altra la forma stilizzata del globo terrestre che riflette la luce, il logo dei Giochi.
L’immagine di queste Olimpiadi
Nel 2015 il comitato organizzatore di Tokyo ritirò il logo presentato neanche un mese prima per le accuse di plagio nei confronti del designer giapponese Kenjiro Sano, che aveva vinto il concorso indetto dagli organizzatori con un logo troppo simile a quello del Teatro di Liegi. Fu quindi necessario un nuovo logo, presentato l’anno seguente, con cui il comitato organizzatore cercò di andare sul sicuro ispirandosi allo stile del “periodo Edo”, la fase storica giapponese compresa tra il 1603 e il 1868.
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