Stati Uniti e Germania hanno trovato un accordo su Nord Stream 2
È il grande progetto per portare il gas russo direttamente in Europa, e potrebbe mettere nei guai paesi come l'Ucraina
Mercoledì Stati Uniti e Germania hanno trovato un accordo su Nord Stream 2, il grande gasdotto in via di costruzione che collegherà direttamente la Germania con la Russia, uno dei più grandi paesi esportatori di gas naturale al mondo. Benché la costruzione del gasdotto sia sostenuta sia dal governo tedesco che da quello russo, gli Stati Uniti sono da diversi anni contrari alla sua realizzazione, perché ritengono che aggravi la dipendenza dell’Europa dal gas russo e indebolisca la posizione strategica di diversi paesi alleati nell’est Europa.
La disputa tra Stati Uniti e Germania su Nord Stream 2 è durata diversi anni, e ha avuto i suoi momenti peggiori soprattutto ai tempi dell’amministrazione Trump, quando i rapporti diplomatici tra i due paesi furono seriamente compromessi dalla questione. La costruzione del progetto però non si è mai interrotta ed è ormai quasi completa, e il presidente Joe Biden ha dovuto fare un accordo per limitare al minimo i danni. L’accordo, tra le altre cose, impegna la Germania a imporre sanzioni contro la Russia se questa minaccerà la sicurezza energetica dei paesi dell’est Europa.
Il progetto di Nord Stream 2 mira a raddoppiare la portata del gasdotto Nord Stream, che è stato inaugurato nel 2012 e segue più o meno lo stesso tracciato: entrambi sono gasdotti offshore (cioè costruiti sul fondale marino) che collegano direttamente Russia e Germania passando sotto al Mar Baltico. Sono progettati per trasportare gas naturale, cioè il metano, quello che si usa tutti i giorni in cucina. Nord Stream 2, in particolare, partirà dalla costa baltica della Russia fino ad arrivare a Greifswald, in Germania, poco distante dallo sbocco di Nord Stream 1: lì il gasdotto sarà allacciato alla rete di distribuzione dell’Unione Europea.
Una volta terminato, Nord Stream 2 sarà il gasdotto più lungo del mondo: 1.230 chilometri (Nord Stream è lungo 1.224 chilometri).
Nord Stream 2 preoccupa gli Stati Uniti e diversi paesi dell’Europa dell’est perché da sempre la Russia utilizza le esportazioni di gas naturale non solo come una risorsa con cui fare profitti, ma anche e soprattutto come uno strumento politico grazie al quale aumentare la propria influenza all’estero. Finora, tuttavia, questa influenza era almeno in parte limitata dal fatto che il gas doveva passare per forza in gasdotti che attraversano via terra l’Ucraina (e in parte minore la Bielorussia e altri paesi dell’area).
Secondo molti esperti, quando la Russia grazie a Nord Stream 2 avrà a disposizione un’alternativa offshore potrà usare le esportazioni di gas a proprio vantaggio, per esempio decidendo di volta in volta se privilegiare i gasdotti che attraversano diversi paesi dell’Europa orientale e dello spazio ex sovietico o quelli che arrivano direttamente in Europa occidentale.
Nord Stream 2, in pratica, potrebbe dare alla Russia il potere di punire i paesi vicini minacciandoli per esempio di tagliare le forniture di gas, mantenendo però intatte le lucrose esportazioni in Europa occidentale.
Questo è un problema soprattutto per l’Ucraina, paese che di fatto è in uno stato di conflitto permanente con la Russia dal 2014, e che comprensibilmente è quello che ha reagito peggio alla decisione della Germania di sostenere la costruzione di Nord Stream 2. A causa del nuovo gasdotto, l’Ucraina rischia di perdere non soltanto una importante garanzia di sicurezza energetica e strategica, ma anche una notevole risorsa economica: il passaggio del gasdotto le consente infatti di incassare ingenti tasse di transito.
Anche per questo l’accordo tra Stati Uniti e Germania si concentra soprattutto sul garantire la sicurezza degli alleati dell’est Europa: se le politiche energetiche della Russia minacceranno in qualche modo la sicurezza degli alleati, la Germania si impegna a imporre sanzioni, che potrebbero arrivare a limitare le importazioni di gas in Europa. Inoltre, la Germania creerà un fondo da un miliardo di dollari per facilitare la transizione dell’Ucraina verso le fonti energetiche rinnovabili, a cui gli Stati Uniti aggiungeranno 175 milioni. La Germania infine si impegna a mantenere i suoi contratti di transito del gas con l’Ucraina, affinché il paese continui a riscuotere tasse di transito “per più tempo possibile”.
L’amministrazione Biden, benché si sia detta soddisfatta dell’accordo, nei fatti continua a essere contraria a Nord Stream 2, e continua a ritenere che sia «un progetto geopolitico del Cremlino il cui obiettivo è espandere l’influenza della Russia sulle risorse energetiche dell’Europa. Continuiamo a pensare che sia un cattivo risultato per la Germania, per l’Ucraina e per l’Europa», ha detto mercoledì un portavoce del dipartimento di Stato americano.
Anche il governo ucraino è stato molto duro: «Nord Stream 2 è un’arma geopolitica che sarà senz’altro usata contro l’Ucraina e contro l’Europa», ha detto dopo la firma dell’accordo Andriy Yermak, il capo di gabinetto del presidente ucraino.