Le notti insonni di chi doveva decidere sulle Olimpiadi di Tokyo
Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale, ha parlato dei dubbi e delle difficoltà affrontate negli ultimi mesi
Martedì Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale, ha parlato dei dubbi e delle notti insonni causate dalle complicate decisioni che si è trovato a prendere nell’ultimo anno e mezzo riguardo alle Olimpiadi di Tokyo, che inizieranno tra pochi giorni in mezzo a enormi problemi e complicazioni legate alla pandemia da coronavirus. Durante una riunione del Comitato nella capitale giapponese, Bach ha detto che il rinvio dei Giochi di un anno a causa della pandemia, e l’insieme delle decisioni prese per garantire le misure di sicurezza prima e durante le competizioni, si sono rivelati più complicati di quello che aveva pensato inizialmente:
«Negli ultimi 15 mesi abbiamo dovuto prendere molte decisioni in una situazione di grande incertezza. Abbiamo avuto dubbi tutti i giorni. Abbiamo discusso e deciso cose. Abbiamo passato notti insonni.»
Gli ultimi mesi sono stati in effetti molto complicati per gli organizzatori dei Giochi: non solo le cerimonie pre-olimpiche sono state stravolte e spesso cancellate per ragioni di sicurezza, ma le autorità hanno anche dovuto fare i conti con la grande ostilità della popolazione giapponese verso i Giochi, alimentata da un nuovo aumento di contagi nel paese. Il Comitato olimpico internazionale ha descritto queste Olimpiadi come «le più complesse» mai organizzate.
I problemi sembrano comunque non essere finiti. 59 delle circa 20mila persone già arrivate in Giappone per le Olimpiadi sono già risultate positive al coronavirus, nonostante gli estesi controlli previsti dalle autorità. Gli atleti che hanno rinunciato ai Giochi o che sono stati costretti a mettersi in quarantena sono sempre di più, e crescenti sono anche le preoccupazioni che la pandemia possa compromettere la competizione sportiva.
L’ostilità verso l’evento è aumentata ulteriormente nel fine settimana dopo l’arresto di un membro dello staff della nazionale uzbeka, accusato di aggressione sessuale contro una collega giapponese. Lunedì la casa automobilistica Toyota, uno dei principali sponsor dei giochi e la più grande azienda giapponese, ha detto che non avrebbe trasmesso alcuna pubblicità in Giappone legata all’evento: il Financial Times ha scritto che la decisione sarebbe stata presa per evitare il danno di immagine che si rischia di subire nel caso in cui si venga associati in maniera troppo stretta all’evento.
La cerimonia di apertura delle Olimpiadi sarà venerdì 23 luglio, quella di chiusura domenica 8 agosto. Il calendario delle gare si trova qui.