Al Senato sono stati presentati oltre mille emendamenti al ddl Zan contro l’omotransfobia
Al Senato sono stati presentati oltre mille emendamenti al ddl Zan, la proposta di legge contro l’omotransfobia sulla quale da settimane è in corso un duro scontro nella maggioranza. La scadenza per la presentazione delle proposte di modifica al ddl era alle 12 di martedì, e la Lega – il partito di maggioranza più ostile alla legge – ne ha presentati circa 700, circa 160 sono stati avanzati da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Italia Viva, il partito di Matteo Renzi che dopo aver votato la legge alla Camera lo scorso novembre sta proponendo di cambiarla per trovare un compromesso con il centrodestra, ne ha presentati 4.
Nel pomeriggio di martedì è ripresa la discussione del ddl Zan al Senato, ma c’è una grande incertezza su cosa succederà ora, e negli ultimi giorni è emersa piuttosto concretamente la possibilità che la discussione della legge sia rimandata a settembre.
Se alcuni emendamenti dovessero essere approvati, la legge dovrebbe tornare alla Camera ricominciando l’iter parlamentare. Il voto sarà con ogni probabilità segreto, cosa che rende incerti i numeri della maggioranza, che non è sicura di poter contare sui voti di Italia Viva e sui senatori scettici tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, i principali sostenitori della legge. La Lega sostiene di essere disposta a ritirare i suoi emendamenti, se il PD e il M5S accetteranno di trattare ulteriormente.
La Lega vorrebbe eliminare i riferimenti al concetto di “identità di genere” nell’articolo che elenca le forme di discriminazione che si aggiungerebbero a quelle già previste dalla legge Mancino, che punisce i reati di incitamento all’odio, di violenza e di istigazione alla violenza legati al razzismo e alla discriminazione religiosa. Il centrodestra vuole anche che siano modificati l’articolo che tutela la libertà di espressione e quello che introduce la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia nelle scuole.