Pedro Castillo è il nuovo presidente del Perù
La vittoria del candidato di sinistra è stata confermata dalle autorità elettorali a più di sei settimane dal voto
Pedro Castillo, capo del partito Perù Libero, di ispirazione marxista, è stato dichiarato presidente eletto del Perù. Le autorità elettorali peruviane hanno annunciato la vittoria di Castillo più di sei settimane dopo il voto, e non prima di avere escluso l’ipotesi di brogli avanzata dalla populista di destra Keiko Fujimori, l’altra candidata al ballottaggio per diventare presidente. Castillo e Fujimori sono arrivati molto vicini: il primo, che si insedierà il 28 luglio, ha vinto con il 50,1 per cento dei voti, contro il 49,9 della seconda.
Castillo è un ex insegnante e ha 51 anni. La prima volta che aveva fatto parlare di sé a livello nazionale era stato solo quattro anni fa, quando aveva guidato uno sciopero di migliaia di insegnanti che rivendicavano stipendi più alti. Durante la sua campagna presidenziale, Castillo aveva parlato in diverse occasioni di fare interventi piuttosto importanti sull’economia peruviana: aveva proposto per esempio di nazionalizzare il settore minerario e degli idrocarburi, e aveva detto che avrebbe creato un milione di posti di lavoro nel giro di un anno. Tra le altre cose, aveva proposto di reintrodurre la pena di morte per ridurre la criminalità.
La sua elezione è arrivata in un momento di enorme difficoltà per il Perù, uno dei paesi più colpiti dall’epidemia da coronavirus, e dopo anni di grossi scandali nella politica nazionale: Castillo sarà infatti il sesto presidente peruviano in cinque anni.
Fujimori, che inizialmente non aveva riconosciuto il risultato delle elezioni, dopo l’annuncio delle autorità elettorali ha detto di non poter fare altrimenti, perché vincolata dalla legge: ha detto comunque che «la verità verrà fuori».
Fujimori, una delle figure politiche più impopolari in Perù, era già stata candidata alla presidenza nel 2011 e nel 2016, perdendo entrambe le volte. È nota soprattutto per essere la figlia di Alberto Fujimori, che a sua volta fu presidente del Perù dal 1990 al 2000, governandolo in maniera autoritaria. Fino al maggio del 2020 era stata in carcere con l’accusa di riciclaggio di denaro, e aveva detto che se fosse stata eletta avrebbe liberato il padre, che è in carcere con una condanna a 25 anni per corruzione e per sistematiche violazioni dei diritti umani compiute durante la sua presidenza.