Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito hanno accusato la Cina di essere dietro al grande attacco hacker a Microsoft Exchange
Lunedì Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito hanno accusato la Cina di essere dietro al grande attacco hacker compiuto ai danni di Microsoft Exchange, un software che aziende e organizzazioni in tutto il mondo utilizzano per gestire email e calendari. L’attacco era iniziato a gennaio e scoperto a inizio marzo, e già allora Microsoft aveva accusato il governo cinese di coordinare il gruppo di hacker che lo aveva compiuto.
Lunedì queste stesse accuse sono state formulate anche dai rappresentanti di diversi stati occidentali. Lo ha detto in una nota l’Alto rappresentante per gli Affari esteri europei, Josep Borrell, che ha definito l’attacco un tentativo della Cina di “furto di proprietà intellettuale e spionaggio”. Sempre lunedì anche Anne Neuberger, funzionaria statunitense dell’amministrazione Biden che si occupa di sicurezza informatica, durante una conferenza stampa ha accusato direttamente la Cina di essere responsabile dell’attacco, e il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha detto che attacchi di questo tipo sono “sistematici” da parte di hacker cinesi, accusando il governo cinese di non aver fatto nulla per fermarli.
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