I nuovi sport olimpici
Arrampicata sportiva, surf, skateboard e karate sono al loro debutto assoluto, mentre baseball e softball si riaffacciano dopo qualche anno
Alle Olimpiadi di Tokyo, che inizieranno il 23 luglio, ci saranno 339 eventi di 50 discipline a loro volta appartenenti a oltre 30 sport diversi. Cinque sport non c’erano, cinque anni fa a Rio de Janeiro: il surf, lo skateboard, il karate, l’arrampicata sportiva e il baseball-softball (che erano già stati entrambi sport olimpici, ognuno per conto suo, tra gli anni Novanta e il 2008). Saranno previste anche discipline nuove – il basket 3 contro 3, per esempio – e competizioni in cui competeranno insieme maschi e femmine.
Quando si parla di Olimpiadi, uno sport è un insieme di attività comuni regolate dalla stessa federazione (per esempio il ciclismo o gli sport acquatici), una disciplina è una sorta di sottocategoria (come il ciclismo su pista o la pallanuoto) e un evento è tutto ciò che alla fine assegna una medaglia (e quindi, per esempio, la gara omnium del ciclismo maschile o la pallanuoto femminile).
Edizione dopo edizione le diverse Olimpiadi cambiano, mettono, tolgono e talvolta rimettono eventi, discipline e sport per provare a restare al passo con i tempi, per rendere olimpico uno sport particolarmente seguito nel paese ospitante e per intercettare il possibile interesse di spettatori nuovi e più giovani. Succederà anche a Tokyo, dove arriveranno cinque diversi sport (ognuno con più di un evento al suo interno) e un discreto numeri di altre discipline ed eventi di sport che invece già erano olimpici.
Surf
Ci saranno una gara maschile e una femminile. In ognuna delle due più atleti competeranno insieme per sessioni di circa 30 minuti in cui potranno scegliere quali onde sfruttare per farsi valutare da cinque giudici che daranno loro punteggi sulla base di parametri come la difficoltà, la velocità o l’originalità di ogni manovra.
In ogni sessione un surfista potrà cavalcare fino a un massimo di 25 onde, ma siccome saranno considerati solo i due migliori punteggi di ogni sessione converrà scegliere con cura in quali di queste concentrare i propri sforzi. Nelle prime sessioni ci saranno fino a cinque surfisti insieme, mentre in quelli finali le prove saranno uno contro uno.
Alle gare parteciperanno 20 maschi e 20 femmine, usando tavole “shortboard”, lunghe un po’ meno di due metri (molto meno rispetto alle “longboard”). I migliori al mondo, come è piuttosto facile immaginare, sono i surfisti e le surfiste di Australia e Stati Uniti (sì: alcuni vengono dalle Hawaii), ma anche i brasiliani sanno il fatto loro.
Le gare di surf saranno nei primi giorni delle Olimpiadi così da avere margini per posticiparle nel caso in cui non ci siano le onde adatte, un po’ come succede con la vela. Si svolgeranno nelle acque al largo della spiaggia di Tsurigasaki, sulla costa pacifica, a circa 100 chilometri da Tokyo. Alle Olimpiadi di Parigi del 2024, invece, le gare si surf si terranno a Tahiti, a oltre 15mila chilometri dalla capitale francese.
Sebbene possa sembrare uno sport giovane, la prima richiesta al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per farlo diventare sport olimpico arrivò più di un secolo fa.
Skateboard
Ci saranno in tutto quattro gare: una maschile e una femminile per la disciplina nota come “street” e una maschile e una femminile per quella nota come “park”. E anche qui ogni gara sarà decisa in base ai punteggi assegnati dai giudici.
Le gare “street” si svolgono in un contesto che replica un ambiente urbano e che quindi ha – senza voler usare termini tecnici – scale, ringhiere, rampe, dossi e ostacoli di vario genere. Le gare “park” si svolgeranno invece, per l’appunto, in uno skate park: un luogo concavo che permette di sfruttare le pendenze di certe sue aree per prendere velocità, effettuare salti e usare il tempo in aria per fare evoluzioni e manovre di vario genere.
Sia nelle gare “park” che in quelle “street” gli atleti e le atlete (80 in tutto, 20 per ogni gara) parteciperanno in forma individuale, uno per volta, avendo in genere tentativi da 45 secondi ciascuno per ottenere il miglior punteggio possibile e per fare determinati evoluzioni note come “tricks”, scegliendo liberamente cosa fare e come muoversi. Vista la brevità di ogni tentativo e la spettacolarità di certi “tricks” sarà senza dubbio uno sport che ben si presterà a essere seguito anche da chi se ne intende poco o nulla.
Due atleti che probabilmente si faranno notare nello skateboard olimpico sono il fortissimo statunitense Nyjah Huston e la tredicenne Sky Brown, nata in Giappone e cresciuta negli Stati Uniti, ma di nazionalità britannica (e che a un certo punto aveva in mente di provare a qualificarsi anche per la gara olimpica di surf, visto che fa pure quello).
Forse non è cosa nota a molti, ma nello skateboard il Giappone si difende molto bene, al punto che secondo BBC potrebbe addirittura vincere metà delle 12 medaglie che saranno assegnate. Tutto ciò nonostante il fatto che, per usare le parole di Daisuke Hayakawa, allenatore della squadra giapponese, nel paese lo skateboard sia ancora spesso considerato «un’attività per ragazzi ribelli».
Le gare di skateboard si svolgeranno nell’Ariake Urban Sports Park, che ospiterà anche quelle di BMX. I due “campi” (“skate” e “park”) si possono vedere qui.
Karate
È un’arte marziale con radici millenarie che fu formalizzata nel 1868 sull’isola giapponese di Okinawa, che nella prima metà del Novecento si diffuse nel resto del paese e che dopo la Seconda guerra mondiale si fece conoscere in tutto il mondo. Alle Olimpiadi di Tokyo sarà divisa in due discipline – kata e kumite – e avrà un totale di 8 eventi (2 per il kata e 6 per il kumite).
Nel kata, il karateka si esibisce da solo e fa una serie di mosse contro un avversario immaginario. Ogni sessione dura pochi minuti e ogni karateka viene valutato dai giudici sulla base di criteri sia tecnici che atletici (che pesano rispettivamente per il 70 e il 30 per cento del punteggio). Le mosse che si possono eseguire, sia di attacco che di difesa, sono codificate e sono in tutto 102. Nel corso del torneo olimpico ogni karateka non può ripetere due volte la stessa mossa, cosa che implica una certa analisi tattica su cosa fare all’inizio e cosa, nel caso, tenersi per i momenti decisivi in cui ci si gioca le medaglie.
Nel kumite ci si affronta invece uno contro uno, per incontri che durano tre minuti e che si svolgono su un quadrato il cui lato è di otto metri. Sono incontri a punti in cui vince il primo che arriva ad averne otto di vantaggio sull’avversario. Oppure chi, allo scadere dei tre minuti, è in vantaggio anche solo di un punto. In caso di pareggio vince chi ha fatto punto per primo, e in caso di pareggio senza punti decidono i giudici.
In tutto alle Olimpiadi di Tokyo ci saranno 80 karateki: 10 maschi e 10 femmine per il kata e 30 maschi e 30 femmine (rispettivamente divisi e divise per classi di peso) per il kumite. Per tutti loro l’idea di poter ottenere una medaglia olimpica, nel karate, a Tokyo, nello storico Nippon Budokan, è di certo qualcosa di notevole. Anche perché già si sa che alle Olimpiadi di Parigi il karate non ci sarà più e questa sarà, per molti, l’occasione di una vita.
Tra i favoriti ci sono ovviamente tanti giapponesi, ma nel kata ha buone possibilità anche lo spagnolo di 37 anni Damian Quintero, che in vista di questa occasione unica ha lasciato il lavoro da ingegnere aeronautico per dedicarsi a tempo pieno al karate.
Arrampicata sportiva
Sarà divisa in una gara maschile e una femminile e assegnerà quindi due ori e sei medaglie complessive. A ogni gara parteciperanno 20 atleti e ognuno di loro dovrà affrontare tre discipline tra loro piuttosto diverse, note come “speed”, “bouldering” e “lead”. Una cosa che nel mondo dell’arrampicata sportiva non è piaciuta a molti, perché sono discipline che richiedono una preparazione molto diversa: è un po’ come chiedere a qualcuno di confrontarsi nei 100 metri, negli 800 e nei 400 ostacoli. Solitamente gli scalatori sono specializzati in una sola, oppure in molti casi non hanno mai praticato lo “speed”.
Lo speed prevede che due atleti si arrampichino, uno accanto all’altro, su due identiche pareti alte 15 metri. Ci mettono pochissimo secondi ed è quindi una gara di velocità, di reazione ed esplosività muscolare. Si scala praticamente solo con le mani, “buttandosi” sulle prese e con una tecnica che ha qualcosa di scimmiesco, molto diversa da quella elegante dell’arrampicata tradizionale.
Il bouldering è una disciplina che esiste da decenni, nata un po’ per gioco ma diventata popolarissima negli ultimi vent’anni: consiste nello scalare dei “blocchi”, pareti di pochi metri – 4 e mezzo alle Olimpiadi – in cui fare pochi, durissimi movimenti. Ci vuole una grande tecnica e una grande forza. La si pratica slegati, proteggendosi con dei materassi.
La “lead” è invece la cosa che più si avvicina all’idea che molti profani probabilmente hanno dell’arrampicata sportiva. In questa disciplina gli atleti hanno infatti un tempo massimo di sei minuti per arrivare più in alto possibile su una difficile parete di oltre 15 metri, legati.
Nel bouldering e nella lead gli atleti vedono la parete solo poco prima di doverci salire, senza poter prima osservare – e studiare – le prove degli altri. Nello speed non serve, perché la parete è sempre la stessa: potrebbero quasi farla a occhi chiusi.
Le due gare prevederanno prima un turno di qualificazione a cui parteciperanno tutti e 20 gli atleti, e poi una finale a cui avranno accesso i migliori otto. Per calcolare il punteggio finale si moltiplicherà il posizionamento nelle classifiche di ognuna delle tre prove (per chi dovesse arrivare 1°, 5° e 8° il punteggio sarà pari a 1 x 5 x 8 = 4o): vince chi alla fine ha meno punti degli altri.
Tra chi potrebbe arrivare a medaglia nella prova femminile c’è l’italiana Laura Rogora, che è nata nel 2001 e fin qui ha ottenuto i suoi migliori risultati nella “lead”. L’atleta più atteso invece è il ceco Adam Ondra, da anni considerato per distacco il più forte arrampicatore sportivo al mondo.
Baseball e softball
Due sport che tecnicamente non sono nuovi, visto che entrambi c’erano fino ad alcune Olimpiadi fa, le cui federazioni si sono alleate per riuscire a tornare per Tokyo 2020.
Il baseball sarà solo maschile e il softball solo femminile e entrambi saranno eventi piuttosto esclusivi perché ci parteciperanno solo sei squadre, ma con modalità di svolgimento diverse: nel baseball ci saranno due gironi e poi eliminazioni dirette; nel softball un girone unico dopo il quale la prima e la seconda si sfideranno per l’oro.
Entrambi hanno a che fare con lanciatori e ricevitori, basi e corse, palle e mazze, e punti da accumulare in tempi noti come “innings”. Ma tra baseball e softball ci sono comunque differenze di dimensioni, misure e, in qualche caso, regole.
Nel baseball, la squadra statunitense non avrà molti dei suoi giocatori più importanti perché sono impegnati nella Major League, il campionato nordamericano di baseball, ma è comunque tra le favorite. Sarà così anche nel softball, al cui torneo parteciperà anche l’Italia. In entrambi i casi buone possibilità di vincere l’oro le avranno anche le due squadre del Giappone, un paese in cui dagli anni Cinquanta (quando si diffuse dopo essere stato portato dagli statunitensi) il baseball è uno degli sport più popolari.
Così come per il karate, già si sa che né baseball né softball saranno presenti a Parigi 2024. A differenza del karate, i due sport hanno però ottime possibilità di tornare per le Olimpiadi del 2028 di Los Angeles. In questi ultimi anni, infatti, le città ospitanti stanno avendo qualche grado di autonomia nel decidere se avere (sempre e comunque a determinate condizioni imposte dal CIO) determinati sport.
Nuove discipline e nuovi eventi di vecchi sport
Oltre a questi nuovi sport, alle Olimpiadi di Tokyo arriveranno anche nuovi eventi di sport che già erano parte del calendario olimpico, come pugilato, canoa, ciclismo su pista, nuoto, canottaggio e pallacanestro (ci sarà infatti la pallacanestro 3 contro 3). Debutteranno inoltre diversi eventi misti con sia maschi che femmine: nel nuoto e nell’atletica leggera saranno staffette, ma ci saranno anche eventi con squadre miste nel judo, nel tiro a segno e nel tennistavolo.
Bisognerà invece aspettare il 2024 per vedere a Parigi l’introduzione della breaking, la pratica sportiva della breakdance, che secondo qualcuno è invece una forma d’arte più che uno sport. Oltre a baseball, softball e karate da quelle Olimpiadi sparirà anche la gara maschile di 50 chilometri di marcia, che sarà sostituita da un evento misto.
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