In Germania ci sono ancora decine di dispersi per le alluvioni
Le forti piogge degli ultimi giorni hanno provocato almeno 130 morti, ma è un dato che quasi certamente aumenterà
In Germania ci sono ancora decine di dispersi per le estesissime alluvioni causate dalle intense piogge degli ultimi giorni, che non hanno precedenti negli ultimi secoli. La stima più recente parla di almeno 133 morti, ma i giornali tedeschi sostengono che quasi certamente aumenterà nelle prossime ore. Uno degli stati tedeschi più colpiti è quello del Renania-Palatinato: soltanto qui ci sono almeno 1.300 dispersi. Oltre alla Germania ci sono state gravi inondazioni anche in Belgio – dove i morti sono almeno 20 – Paesi Bassi, Lussemburgo e parte della Svizzera.
Nelle ultime ore circola preoccupazione per la diga del fiume Rur nello stato della Renania Settentrionale-Vestfalia, che si è rotta a causa dell’enorme portata d’acqua. Circa 700 persone nella città di Wassenberg sono state evacuate, ma secondo Deutsche Welle altre 1.300 persone potrebbero dover lasciare le proprie case per precauzione. Nello stesso stato una delle zone più colpite è quella intorno alla città di Erftstadt, dove ancora oggi le strade sono sommerse d’acqua e ulteriori piogge sono previste nelle prossime ore.
Sia le autorità della Germania sia quelle del Belgio hanno attribuito la causa delle insolite forti piogge degli ultimi giorni al cambiamento climatico. Il progressivo riscaldamento del pianeta rende più frequenti i fenomeni meteorologici estremi, ma è difficile ricondurre un singolo caso ai cambiamenti del clima dovuti principalmente alle attività umane. Il presidente della Germania, Frank-Walter Steinmeier, ha chiesto al governo misure più ambiziose per contrastare il cambiamento climatico e sabato visiterà le zone più colpite della Renania Settentrionale-Vestfalia.
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Le alluvioni di questi giorni sono considerate tra le peggiori ad avere mai interessato la Germania occidentale. Sono state causate da un fronte di bassa pressione che ha portato piogge intense e persistenti a partire dall’inizio della settimana, che hanno poi fatto gonfiare alcuni fiumi che scorrono nella zona e al confine con Belgio e Paesi Bassi, come il Reno e, più a occidente, la Mosa. In Belgio la città più colpita è stata Liegi, dove secondo gli ultimi dati ci sono ancora 20 dispersi.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, in visita negli Stati Uniti, ha detto che solo nei prossimi giorni sarà possibile fare una stima complessiva dell’entità dei danni.