È stato arrestato il capo della sicurezza della residenza del presidente di Haiti Jovenel Moïse, assassinato la scorsa settimana
Giovedì è stato arrestato il capo della sicurezza della residenza privata del presidente di Haiti Jovenel Moïse, assassinato la scorsa settimana: si chiama Dimitri Hérard, e nei mesi precedenti all’omicidio era stato diverse volte nella capitale colombiana, Bogotà.
Secondo le ultime ricostruzioni l’assassinio di Moïse sarebbe stato compiuto da sette mercenari colombiani che facevano parte di un gruppo più ampio composto da ventisei persone: nella notte tra il 6 e il 7 luglio sono entrati nella residenza del presidente senza che venisse opposta alcuna resistenza da parte della sicurezza, ed è su questo che si sono concentrate le indagini e gli interrogatori. Il sospetto, fin dall’inizio, è che fossero coinvolte anche delle persone haitiane vicine al presidente.
Nelle ultime ore un portavoce del dipartimento della Difesa statunitense ha confermato che alcuni tra i sicari colombiani di Moïse erano stati addestrati in programmi delle forze armate americane: «Una revisione dei nostri database di addestramento indica che un piccolo numero di individui colombiani detenuti nell’ambito di questa indagine aveva partecipato a precedenti programmi di addestramento e istruzione militare degli Stati Uniti, mentre prestavano servizio come membri attivi delle forze militari colombiane». Il piano originale, secondo le testimonianze raccolte nell’indagine, prevedeva comunque solo il sequestro del presidente e non è ancora chiaro cosa l’abbia modificato.
Qualche giorno fa la polizia di Haiti aveva annunciato di avere arrestato anche Christian Emmanuel Sanon, uno dei presunti organizzatori dell’assassinio di Moïse, che sarebbe arrivato nel paese dalla Florida pochi giorni prima dell’uccisione: avrebbe avuto l’intenzione di diventare presidente al posto di Moïse e avrebbe reclutato alcuni degli assalitori con la promessa di assumerli poi come sue guardie del corpo personali. Questa settimana sono stati arrestati anche altri due uomini, sospettati di essere coinvolti nell’organizzazione dell’omicidio.