Oltre cento morti e centinaia di dispersi per le alluvioni in Germania
E almeno 12 in Belgio, dove le piogge intense hanno causato allagamenti ed esondazioni dei fiumi
Oltre cento persone sono morte e almeno un migliaio sarebbero disperse nella Germania occidentale a causa delle intense alluvioni degli ultimi giorni. Almeno altre 12 persone sono morte in Belgio, dove le piogge intense hanno causato allagamenti ed esondazioni dei fiumi. La situazione è particolarmente difficile negli stati tedeschi Renania-Palatinato e Renania Settentrionale-Vestfalia, che hanno subìto il grosso dei danni. Oltre alla Germania e al Belgio, sono stati colpiti da gravi inondazioni anche Paesi Bassi, Lussemburgo e parte della Svizzera.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, in visita negli Stati Uniti, ha detto che solo nei prossimi giorni sarà possibile fare una stima complessiva dell’entità dei danni e ha promesso piena assistenza da parte del suo governo, sia per i soccorsi che per la ricostruzione. Rivolgendosi alle popolazioni interessate dalle alluvioni, ha espresso le proprie condoglianze per i numerosi morti e aggiunto che «non vi lasceremo soli in questo difficile e terribile momento».
Nelle aree più interessate sono al lavoro da ieri circa 15mila persone, tra agenti di polizia, militari, soccorritori e vigili del fuoco. Una parte consistente delle attività ha riguardato l’impiego di elicotteri per recuperare e mettere in salvo le persone rimaste bloccate sui tetti, dopo le esondazioni dei fiumi che avevano allagato le loro case.
Altri interventi hanno riguardato lo sgombero da acqua e detriti delle strade, in modo da consentire un passaggio più agile delle squadre di soccorso. Alcuni ponti sono crollati a causa della piena dei fiumi, rendendo più difficile l’organizzazione dei soccorsi in certe aree.
Le alluvioni in Renania-Palatinato sono considerate tra le peggiori ad avere mai interessato la Germania occidentale. Sono state causate da un fronte di bassa pressione che ha portato piogge intense e persistenti a partire dall’inizio della settimana, che hanno poi fatto gonfiare alcuni fiumi che scorrono nella zona e al confine con Belgio e Paesi Bassi, come il Reno e, più a occidente, la Mosa.
La situazione è infatti particolarmente difficile anche in Belgio, dove diverse città sono state allagate in seguito all’esondazione dei fiumi. A Liegi, una delle città più grandi del paese, l’amministrazione locale ha invitato la popolazione a lasciare le proprie case e la zona nel timore che la Mosa possa esondare, causando ulteriori danni. Il maggiore afflusso di acqua potrebbe non essere contenuto da una diga nella zona, comportando ulteriori problemi.
🌧 La crue de la Vesdre atteint une ampleur dramatique à Verviers dans l'est de la Belgique ce matin ! Certaines rues sont noyées sous près de 2 mètres d'eau ! (© Katia Bogaert) pic.twitter.com/yDGNgflP1y
— Météo Express (@MeteoExpress) July 15, 2021
Nei Paesi Bassi sono state segnalate esondazioni nell’area di Maastricht, dove a circa 10mila residenti è stato richiesto di lasciare le proprie abitazioni. A Valkenburg, poco più a est, il centro è stato invaso dall’acqua e si è resa necessaria l’evacuazione di alcune strutture, comprese le case di riposo; non sono stati segnalati decessi.
Sia le autorità della Germania sia quelle del Belgio hanno attribuito la causa delle insolite forti piogge degli ultimi giorni al cambiamento climatico. Il progressivo riscaldamento del pianeta rende più frequenti i fenomeni meteorologici estremi, ma è difficile ricondurre un singolo caso ai cambiamenti del clima dovuti principalmente alle attività umane.