È morto il giornalista olandese a cui avevano sparato la scorsa settimana
Peter R. de Vries, 64 anni, era famoso per le sue inchieste ed era stato vittima di un'aggressione ad Amsterdam
Il famoso giornalista investigativo olandese Peter R. de Vries, 64 anni, è morto in ospedale ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, a seguito delle ferite riportate nell’attacco subìto il 6 luglio scorso, quando un uomo gli aveva sparato nel centro della città. Finora la polizia ha arrestato tre persone sospettate di essere coinvolte nell’aggressione: due di loro, un cittadino polacco di 35 anni e un uomo di 21 anni di Rotterdam (sospettato di essere lo sparatore), sono ancora in custodia della polizia.
De Vries era molto conosciuto nei Paesi Bassi per essersi occupato di diversi casi criminali, tra cui il rapimento di Freddy Heineken, l’imprenditore della birra, nel 1983, e per essere spesso ospite di programmi televisivi che riguardavano storie di cronaca nera: in passato aveva ricevuto alcune minacce per il lavoro che svolgeva e durante alcuni periodi gli era stata garantita la scorta della polizia.
Durante la sua carriera, De Vries aveva indagato su più di 500 casi di omicidio e aveva avuto un ruolo fondamentale nella risoluzione di diversi casi irrisolti.
Aveva iniziato a lavorare al De Telegraaf, uno dei più importanti quotidiani del paese, aveva scritto anche per altri giornali e riviste e aveva condotto per 17 anni un suo programma televisivo. Era diventato famoso in tutto il mondo grazie al suo lavoro investigativo sul caso di una cittadina statunitense, Natalee Ann Holloway, scomparsa a Aruba il 30 maggio 2005 durante un viaggio post diploma. Grazie a quel lavoro, de Vries aveva vinto un International Emmy Award, prestigioso premio di giornalismo televisivo.