La nazionale che ha vinto gli Europei
Le storie dietro al torneo dei 26 calciatori che ieri ci hanno dato una gran soddisfazione
La Nazionale che ieri ha battuto l’Inghilterra nella finale degli Europei di calcio è composta da 26 giocatori, tutti scesi in campo per almeno un minuto tranne il terzo portiere, Alex Meret. Fra di loro praticamente tutti hanno lasciato una traccia nel torneo, a volte per le tante cose che hanno fatto, a volte anche solo per come ci sono arrivati, pur senza aver fatto una grande differenza in campo.
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Gianluigi Donnarumma
Squadra: svincolato
Minuti giocati: 719
A 22 anni era al suo primo torneo internazionale da portiere titolare della Nazionale, e per molti aveva ancora qualcosa da dimostrare, soprattutto nelle partite decisive: è finita che ha vinto il premio individuale come miglior giocatore degli Europei. Ad oggi è uno dei portieri più forti al mondo. L’anno prossimo, a meno di sorprese, diventerà il portiere titolare del Paris-Saint Germain, che lo ha ingaggiato a parametro zero (cioè senza trattare per l’acquisto del suo cartellino) dal Milan, la squadra nella quale è cresciuto ma che dopo lunghe trattative non ha trovato un accordo per il rinnovo del suo contratto in scadenza il 30 giugno.
Giorgio Chiellini
Squadra: svincolato
Minuti giocati: 444
Arrivava agli Europei dopo aver saltato metà stagione per infortunio e aver giocato appena quattro partite della Nazionale fra 2020 e 2021, con cui peraltro non aveva mai vinto un trofeo (nel 2006 era già nel giro della squadra ma giocava soprattutto con l’Under 21). Girava voce che potesse addirittura ritirarsi alla fine degli Europei, anche a causa dell’età avanzata (ha 36 anni): nelle partite in cui ha giocato è stato sempre fra i migliori in campo, e il suo apporto emotivo nel sostenere e motivare i compagni è stato ampiamente raccontato e giudicato importantissimo. Quello vinto ieri è il suo primo trofeo internazionale in carriera, dopo un Europeo Under 19 vinto nel 2003.
Leonardo Bonucci
Squadra: Juventus
Minuti giocati: 675
Dopo Jorginho è il giocatore che ha completato più passaggi della nazionale. Dopo avere vinto tutto in Italia con la Juventus ha ottenuto il primo trofeo internazionale in un momento in cui la sua carriera dovrebbe teoricamente iniziare la fase discendente, per questioni d’età. Ha segnato in finale, due volte, e ha giocato un ottimo Europeo.
Giovanni Di Lorenzo
Squadra: Napoli
Minuti giocati: 585
Quattro anni fa giocava in Serie C col Matera, oggi ha vinto da titolare gli Europei, sostituendo Florenzi sulla fascia destra. Esordì in Serie A con l’Empoli e oggi è un punto fermo del Napoli.
Leonardo Spinazzola
Squadra: Roma
Minuti giocati: 379
Era arrivato agli Europei in grande forma, risultando il migliore in campo nelle prime due partite. Durante la partita contro il Belgio, l’ennesima in cui era stato fondamentale sulla fascia sinistra, si è rotto il tendine di Achille. La sua assenza aveva generato molte preoccupazioni, ma è stato ben sostituito da Emerson Palmieri. Ieri sera si è presentato in stampelle a Wembley, ed è stato uno dei più coinvolti nei festeggiamenti: a lui i compagni avevano dedicato anche un coro.
Emerson Palmieri
Squadra: Chelsea
Minuti giocati: 292
Mancini lo aveva convocato un po’ a sorpresa: in stagione aveva giocato appena otto partite fra Premier League e Champions League. Dopo l’infortunio di Spinazzola è diventato improvvisamente titolare, cavandosela bene specialmente in finale.
Jorginho
Squadra: Chelsea
Minuti giocati: 705
Quella appena finita è stata la stagione migliore della sua carriera, in cui si è confermato fra i migliori centrocampisti al mondo: prima degli Europei aveva vinto la Champions League col Chelsea, dove è tornato titolare fisso con l’arrivo di Thomas Tuchel. Durante il torneo la Nazionale ha giocato con lui praticamente sempre, ad eccezione del quarto d’ora finale nella partita contro il Galles. Dopo qualche anno in cui era spesso criticato, la sua importanza in campo è stata progressivamente riconosciuta da tutti: da lui passano praticamente tutte le azioni, ed è in gran parte per la sua presenza che Mancini ha potuto costruire un gioco basato sul possesso e sulla circolazione rapida del pallone. Ormai da giorni si parla di lui come candidato per il prossimo Pallone d’Oro.
Marco Verratti
Squadra: Paris Saint-Germain
Minuti giocati: 400
«Dal giorno della sua prima partita contro il Galles è risultato primo fra tutti i centrocampisti del torneo per occasioni create, passaggi completati, scivolate e recuperi del pallone», fa notare la società di analisi calcistiche Opta. Prima degli Europei aveva giocato soltanto due partite con l’Italia in un torneo internazionale, ai Mondiali del 2014.
Nicolò Barella
Squadra: Inter
Minuti giocati: 472
Anche lui era al primo grande torneo internazionale dopo due stagioni di altissimo livello con l’Inter: a 24 anni è uno dei più giovani titolari di questa squadra. È stato molto importante per l’intensità e il dinamismo che ha aggiunto al centrocampo italiano, nel quale era titolare insieme a Jorginho e Verratti. Contro il Belgio ha segnato un grande gol, con un movimento da attaccante.
Lorenzo Insigne
Squadra: Napoli
Minuti giocati: 512
È il giocatore italiano che ha tirato di più in tutto il torneo, facendo due gran gol contro Turchia e Belgio, entrambi alla maniera per cui è famoso: il “tir a gir”, come si dice in questi giorni, cioè a rientrare sul secondo palo. Anche per lui è il primo trofeo internazionale della carriera. Quando tornerà a Napoli dovrà discutere del rinnovo del contratto, dato che è in scadenza il prossimo anno.
Federico Chiesa
Squadra: Juventus
Minuti giocati: 438
Ha iniziato gli Europei da riserva di Domenico Berardi dopo un finale di stagione un po’ spento, ma nel corso del torneo si è ripreso il posto – che peraltro aveva tenuto nei due anni della gestione di Mancini – dimostrando una grinta e una forza fisica che forse non avevano eguali in squadra, segnando due gran gol, contro Austria e Spagna. Ad appena 24 anni ha vinto più trofei internazionali del padre Enrico, che ha giocato con la nazionale negli anni Novanta e Duemila.
Ciro Immobile
Squadra: Lazio
Minuti giocati: 444
Alla Lazio questa stagione aveva giocato così così, un anno dopo aver segnato 39 gol in 44 partite. All’Europeo doveva riscattare sia la sua stagione che le critiche sulla sua scarsa incisività in Nazionale. Ha segnato nelle prime due partite del girone ma in quelle successive ha toccato sempre meno palloni e non è riuscito a rendersi molto pericoloso e partecipe alle manovre offensive, finendo per essere sempre sostituito. È stato però utile nel dare profondità alla squadra, favorendo le incursioni di esterni e centrocampisti.
Domenico Berardi
Squadra: Sassuolo
Minuti giocati: 375
Ha segnato contro la Turchia e ha fatto due assist, poi ha trasformato uno dei rigori nella finale contro l’Inghilterra e giocato in maniera molto continua, cosa che spesso non gli era riuscita in carriera. Un po’ di apparente incertezza probabilmente gli ha fatto perdere il posto da titolare con il progredire del torneo. Per lui quello di ieri è stato il primo trofeo in assoluto in carriera. C’è chi pensa che dopo questo Europeo proverà a misurarsi in una grande squadra, dopo undici anni passati al Sassuolo.
Manuel Locatelli
Squadra: Sassuolo
Minuti giocati: 272
Anche lui, se l’Europeo si fosse giocato nel 2020, probabilmente non sarebbe stato convocato: fino al 2019 aveva giocato solo con l’Under 21, di cui era capitano. È l’unico giocatore della Nazionale ad aver segnato una doppietta nel torneo, contro la Svizzera. Quando è tornato disponibile, Mancini gli ha preferito Verratti come titolare, ma Locatelli ha continuato a essere importante come riserva.
Federico Bernardeschi
Squadra: Juventus
Minuti giocati: 127
Convocato da Mancini nonostante una stagione da 39 presenze e zero gol e una involuzione che dura ormai da qualche anno, è stato il migliore in campo nella sua unica partita da titolare, Italia-Galles. Dopo essere sembrato per un po’ uno dei più promettenti della sua generazione, alla Juventus sono diversi anni che delude: ma questo Europeo ha probabilmente riscattato un bel pezzo della sua carriera, anche perché ha segnato entrambi i suoi rigori in semifinale e in finale.
Bryan Cristante
Squadra: Roma
Minuti giocati: 129
Nonostante quest’anno alla Roma avesse giocato ben poco, Mancini lo ha convocato e soprattutto lo ha fatto entrare in tutte le partite tranne la semifinale contro la Spagna: in finale ha giocato più di un’ora, e stava persino per segnare il 2-1. Cristante è figlio di padre canadese di origini italiane e madre friulana. È stato uno dei tanti convocati da Mancini lanciati dall’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Matteo Pessina
Squadra: Atalanta
Minuti giocati: 191
Se gli Europei si fossero giocati nell’estate del 2020 non sarebbe stato convocato, dato che non aveva giocato nemmeno una partita con la nazionale ed era reduce da un prestito, seppure di buon livello, con l’Hellas Verona. Ha chiuso il torneo con due gol decisivi, contro il Galles e l’Austria. È stato uno dei cinque marcatori provenienti dall’Atalanta in questi Europei, insieme a Maehle, Gosens, Miranchuk e Pasalic.
Andrea Belotti
Squadra: Torino
Minuti giocati: 216
Non è mai entrato prima del 74esimo minuto ma è il terzo giocatore della Nazionale che ha subito più falli: una statistica che spiega abbastanza bene quello che gli è stato richiesto, cioè un Europeo di sacrificio e da comprimario, che ha eseguito quasi sempre bene. In finale ha sbagliato il suo rigore.
Alessandro Florenzi
Squadra: Roma
Minuti giocati: 47
Dopo una grande stagione in prestito al Paris-Saint Germain era considerato un pezzo fondamentale della nazionale, ma si è fatto male quasi subito nella prima partita contro la Turchia: è rientrato soltanto domenica sera nella finale contro l’Inghilterra, al 118esimo minuto. Anche per lui è il primo trofeo internazionale in carriera, anche considerando i club in cui ha giocato.
Alessandro Bastoni
Squadra: Inter
Minuti giocati: 90
Anche lui è stato inserito in squadra da Mancini soltanto dopo l’estate del 2020, ed è rientrato nei convocati dopo un’ottima stagione con l’Inter. Ha giocato solo una partita, contro il Galles, ma di ottimo livello: è il giocatore che per caratteristiche tecniche si avvicina di più a Bonucci, e avendo 12 anni in meno del suo compagno ne prenderà probabilmente il posto nei prossimi anni.
Francesco Acerbi
Squadra: Lazio
Minuti giocati: 174
Ha sostituito Chiellini in maniera molto attenta, ed è il giocatore italiano con la percentuale più alta di precisione nei passaggi fra quelli che hanno giocato più di 100 minuti.
Giacomo Raspadori
Squadra: Sassuolo
Minuti giocati: 15
Era il più giovane del gruppo, ha vinto gli Europei ad appena 21 anni dopo essersi guadagnato la convocazione grazie a un ottimo finale di Serie A. Ha giocato soltanto 15 minuti contro il Galles ma nei video dei festeggiamenti era uno dei più vivaci.
Salvatore Sirigu
Squadra: Torino
Minuti giocati: 1
Mancini lo ha fatto entrare all’89esimo minuto contro il Galles in quella che molto probabilmente è stata la sua ultima partita in nazionale: anche per lui è stato il primo trofeo internazionale della sua carriera, ottenuto a 34 anni. È stato “l’uomo spogliatoio” della Nazionale, a detta di tanti suoi compagni. Alla premiazione si è presentato con una enorme bandiera sarda.
Rafael Toloi
Squadra: Atalanta
Minuti giocati: 158
Entrato nel gruppo appena sei mesi fa dopo avere ottenuto la cittadinanza italiana, è stato preziosissimo nella parte finale di diverse partite, per tenere il risultato: si è fatto notare anche per un anticipo meraviglioso sulla tre quarti di campo e il successivo assist a Immobile per il gol del 3-0 sulla Svizzera. Anche lui gioca nell’Atalanta.
Gaetano Castrovilli
Squadra: Fiorentina
Minuti giocati: 1
Convocato per sostituire l’infortunato Federico Pellegrini, ha giocato un solo minuto contro il Galles.
Alex Meret
Squadra: Napoli
Minuti giocati: 0
Da terzo portiere non è mai neanche andato vicino a scendere in campo: avrà maggiori possibilità nei prossimi anni, quando diventerà il secondo di Donnarumma.